È un vero e proprio boom del luxury travel quello rilevato dal World Travel Monitor di Itb Berlin e Ipk international. I viaggi di alta gamma, secondo la ricerca, sono cresciuti dal 2014 ad oggi del 18%, pari a circa il doppio rispetto alla media globale per un totale di 54 milioni di viaggiatori up level registrati a fine 2016. Nel target lusso sotto la lente degli analisti, rientrano tutti i viaggi brevi di almeno tre notti con una spesa superiore ai 750 euro a notte; e i “long trip” di almeno quattro pernottamenti per un budget di oltre 500 euro al giorno.
Nella classifica delle mete europee a 5 stelle l’Italia dice, però, addio al primato, cedendo il passo a una nuova testa di serie: la Germania con i suoi 4 milioni di visitatori up level, seguita dalla Francia e dal nostro Paese, che ora si colloca solo in terza posizione.
Tra i bacini di origine, nonostante l’incalzare del mercato arabo, al primo posto ci sono gli Stati Uniti con 13,7 milioni di viaggiatori altospendenti che vanno all’estero. Seguono a ruota la Cina con 10 milioni di turisti up level, il Giappone, la Gran Bretagna e Taiwan. Il 75% delle partenze sono leisure, mentre solo una su quattro è legata al business travel. La tipologia di viaggio più popolare è senza dubbio il city break con il 29% di share, una quota tale da precedere le vacanze in tour e quelle balneari.
E se, in generale, il 27% dei viaggiatori si rivolge a un’adv per prenotare la propria vacanza, in questo segmento ad alto valore la percentuale sale al 40%. Le stesse agenzie sono utilizzate come autorevole fonte di informazione per pianificare la partenza all’estero dal 51% dei turisti up level. Una vera gallina dalle uova d’oro per gli intermediari turistici.