L’Uzbekistan punta sempre di più sul turismo, investendo in infrastrutture e ricettivo. Di recente, infatti, è stata ultimata la linea ferroviaria ad alta velocità tra Tashkent, Samarcanda e Bukhara e, dallo scorso gennaio, è più facile entrare nel Paese perché è stato abolito il visto di ingresso per diversi Paesi, tra cui anche l’Italia. L’ex Repubblica sovietica sta ufficialmente entrando nella modernità e, da diversi anni, Originaltour propone una serie di itinerari che consentono di scoprire alcune delle località della Via della Seta, che si trovano nel Paese.
Con “Essenza dell’Uzbekistan” in 7 giorni/6 notti di viaggio si vedono Samarcanda, la più famosa città sulla Via della Seta, con la piazza Registan, circondata dalle tre madrasse (le antiche scuole islamiche) Ulugbek, Sherdor e Tillakori e la Moschea d’oro; Bukhara, ricca di bellissime architetture islamiche come il Mausoleo di Samanide, la capitale Tashkent, dove il trova il museo delle Arti Applicate e quello del Corano Usman del VII, ritenuto il più antico del mondo e Khiva, chiamata anche la città-museo a cielo aperto.
Nel corso del viaggio sono molte le esperienze inconsuete. Si attraversa una parte del Kyzylkum, conosciuto come sabbie rosse, il deserto più grande dell’Asia Centrale, si vede la metropolitana di Tashkent, l’unica dell’Asia centrale aperta nel 1977 e dove ognuna delle 29 stazioni è diversa dall’altra con stucchi, marmi e lampadari di straordinaria bellezza, la necropoli di Shakhi Zinda, ricca di mausolei di diverse epoche storiche. E si viaggia anche con l’alta velocità per rientrare da Samarcanda a Tashkent.
«L’Uzbekistan è un crocevia di civiltà per via della sua posizione, al centro della Via della Seta. Un paese molto vario che alterna alcune delle più belle architetture islamiche con steppe sconfinate e deserti – commenta Loredana Arcangeli, direttore generale di Originaltour – Il tour di gruppo si effettua fino a ottobre, con guida locale parlante italiano e senza i voli intercontinentali. Le partenze sono a date fisse, circa una alla settimana».