Boeing sotto scacco. Già nella bufera per l’inchiesta delle autorità americane dopo l’incidente al 737 Max-9, deve subire per il quinto anno consecutivo il sorpasso della rivale Airbus, che ha ottenuto il record di ordini e consegne nel 2023.
Il Sole 24 Ore scrive che, grazie a un aumento delle consegne dell’11% – 735 aeromobili per 87 clienti – Airbus supera il primato del 2014: gli ordini lordi si sono attestati a 2.319 velivoli (2.094 quelli netti dopo le cancellazioni), in una corsa delle compagnie al rinnovo delle flotte per rispondere alla ripresa del traffico aereo dopo la pandemia, avvenuta prima del previsto.
«Un anno memorabile, la forte domanda dei vettori ha spinto le vendite e le consegne al di sopra del nostro obiettivo», ha spiegato Guillaume Faury, ceo di Airbus. Nel dettaglio, gli ordini includono 1.835 velivoli della famiglia dell’A320 e 300 della degli A350. Il dato sulle consegne supera di poco il target di 720 aerei indicato a inizio anno da Tolosa e quello del 2022 con 661 unità, portando così il portafoglio ordini a 8.598 aerei. La novità dell’anno è il ritorno dei grandi aerei widebody «molto prima del previsto e con vigore», ha sottolineato Christian Scherer, nuovo ceo di Airbus della divisione commerciale.
Gli analisti di Bank of America, in una nota, per il 2024 prevedono un altro step con 800 consegne: «C’è spazio per un’ulteriore espansione dei margini della divisione commerciale di Airbus nel medio termine, trainato dall’aumento dei tassi di produzione, un fatturato positivo sulla famiglia degli A320, mentre l’A350 diventa un contributore positivo ai risultati del gruppo insieme al rallentamento del ritmo delle assunzioni».
La nuova generazione di Airbus raccoglie risultati positivi anche sul fronte della sostenibilità: consumano il 25% in meno di carburante con emissioni di Co2 ridotte del 25% e oggi rappresentano il 30% della flotta operativa. Uno step importante non solo dal punto di vista della crescita, ma anche ricambi con aerei più sostenibili per tagliare puntuali il traguardo del 2030, quando inizierà la nuova era dell’aviazione a idrogeno,
«Nessun pressing sulle consegne», ha chiarito Faury. Airbus ha tra i fornitori Spirit Aerosystems, il produttore delle fusoliere dei B737 Max. Airbus è cresciuta proprio negli anni in cui Boeing ha subito lo stop alla produzione dei 737 Max 8 dopo i due incidenti nel 2018 e nel 2019, guadagnando terreno anche in Borsa sui rivali.
Rivali che ora affrontano un altro momento delicato per via dell’incidente occorso all’Alaska Airlines e alle ispezioni sui 171 modelli di 737 Max-9 messi a terra dalla Faa: United Airlnes ha ammesso di aver trovato alcun bulloni allentati. E, come se non bastasse la rivalità con Airbus, Boeing, che ha comunque ammesso l’errore, deve fronteggiare l’offensiva cinese con un altro temibile competitor, Comac. Qui non piove, grandina.