Maldive, tra le ipotesi il ritorno dei turisti a luglio

27 Aprile 11:00 2020 Stampa questo articolo

Le Maldive pensano alla riapertura delle frontiere: l’annuncio arriva dal ministro delle Finanze, Ibrahim Ameer, nel corso di una conferenza stampa, in cui vengono delineati cinque possibili scenari (tra questi il ritorno dei turisti a luglio ma anche uno stop prolungato fino a fine anno nel peggiore dei casi) e in cui tra l’altro si fa il punto sulle ripercussioni dell’emergenza sanitaria con un probabile crollo del turismo pari al 50%.

Dopo il fermo all’ingresso degli stranieri, comunicato lo scorso marzo, le Maldive provano quindi a ripartire e lavorano per fissare una data ufficiale per rimettere in moto un Paese che ricava gran parte del suo Pil dal settore turistico. Il tutto, però, mentre l’Italia si appresta ancora a iniziare la sua fase due (non molto distante dalla fase uno) e gli italiani – salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità – sono ancora obbligati a non oltrepassare i confini della regione in cui vivono.

Il ministro, inoltre, ha parlato delle ricadute negative del Covid-19 per un settore come detto vitale per l’economia della destinazione sull’Oceano Indiano: secondo Ameer i turisti saranno circa la metà rispetto ai soliti numeri, con la permanenza media che potrà raggiungere quasi il -40%.

Attualmente nel Paese, che è fra i primissimi a ipotizzare un ritorno al turismo in tempi così brevi, si conterebbero poco meno di 200 casi di coronavirus, con i decessi che sarebbero pari a zero.

Infine, secondo le previsioni di Travel Trade Maldives, a ripartire inizialmente potrebbe essere il turismo dalla Cina, che sembra aver superato la fase peggiore della pandemia e dove ora si assiste diffusamente al fenomeno del revenge spending. Poi potrebbero arrivare i turisti dall’India e dall’Australia. Dall’Europa, secondo le stime, bisognerà attendere dicembre-gennaio per assistere alla ripartenza verso la destinazione.

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