by Mariangela Traficante | 29 Marzo 2023 9:21
A Malpensa è l’anno del ritorno del long haul e dell’Asia.
Se l’estate del 2022 aveva visto il trionfo del revenge tourism e del breve e medio raggio, quest’anno cambia il mix in portfolio degli aeroporti milanesi gestiti da Sea, «a fronte di una riduzione del 5% dell’offerta nazionale, cresceremo del 14% nell’internazionale e soprattutto di ben il 41% sull’intercontinentale, anche se come segmento pesa meno sui volumi», ha annunciato Andrea Tucci, vice president aviation business development di Sea.
«Crediamo che questo sia il momento che marca il ritorno dell’industria a una nuova normalità, torniamo a offrire e accogliere turisti e offrire opportunità di collegamento verso il mondo – ha aggiunto – In totale sono 12 le destinazioni new entry, che portano il totale a 171, servite da 76 vettori, per un totale di 368 frequenze giornaliere. E sono sette i vettori, tra cui Eva Air new, Flyone, skyexpress, che si riaffacciano con la summer, molti dei quali sul lungo raggio. Non avendo un vettore di bandiera che possa dispiegare un portfolio ampio da solo, investiamo in una strategia di collegamento con hub internazionali per sviluppare un’offerta capillare e aumentarne la qualità».
I NUMERI DI SEA. Saranno così 28,5 milioni i posti offerti per la summer 2023 dagli aeroporti milanesi, fondamentalmente da Malpensa, che ne raccoglie il 71%. Di questi, il 21% torna al T2. Con la riapertura del Terminal 2 a Malpensa il 31 maggio, infatti, il sistema torna a dispiegare il 100% della capacità, e arriva all’estate con l’11% in più di sedili offerti rispetto a un anno prima.
Nel dettaglio, sono nove le destinazioni del Golfo, sei sul Nordamerica, cinque sull’America Latina, sei sull’Africa e 14 sull’Asia, pronta a ritornare protagonista dopo lo stop dovuto al Covid. Grazie agli accordi bilaterali e alla riapertura da parte del Governo di Pechino per esempio si torna a guardare con fiducia nei collegamenti con la Cina, come la nuova destinazione, Wenzhou, ma riprendono anche Hong Kong, Taipei, Shanghai, Delhi. Su Seoul e Pechino cresce la capacità, come ci sarà anche l’allungamento della stagionalità su Atlanta, Chicago e Montreal-Toronto. E si dimostra strategica anche l’area Middle East dove viene aumentata l’offerta su Doha, Muscat, Abu Dhabi, Jeddah, Ryadh, Amman, Bahrein, Kuwait City.
Vettori tradizionali sì, ma anche low cost, panorama che conferma il suo peso sul corto e medio raggio «Sono importanti perché aprono a nuove destinazioni, a Linate per esempio pesano per il 12% dell’offerta e in generale si sono affacciate anche su tratte come il Golfo arabico. Sul breve e medio raggio dunque cerchiamo di bilanciare i vettori legacy, che stanno recuperando quote di mercato, e quelli low cost», ha spiegato Tucci.
PREVISIONI PER L’ESTATE. Intanto, quest’estate Sea punta a +8,2% di traffico internazionale, con 3,9 milioni di italiani verso destinazioni internazionali, +15%, e 4,3 milioni di arrivi, corrispondente a un aumento del 34%. E, dopo la quasi totale immobilità causa covid, il vero exploit di numeri è l’Asia, che accoglierà il 250% in più di passeggeri dall’Italia e a sua volta vedrà arrivare da noi il +480%.
Armando Brunini, amministratore delegato di Sea Milan Airports, ha aggiunto: «Attualmente sembrano emergere con più forza i Millenial e i “value seeker”, ma in questi mesi stanno tornando anche tutti i segmenti tradizionali compresi i business traveller. Nel 2022 abbiamo chiuso a -18%, dato peggiore della media nazionale, perché ovviamente l’anno scorso gli scali regionali su corto medio sono cresciuti di più, ma in realtà è con i grandi aeroporti intercontinentali che dobbiamo confrontarci. E in mancanza di un vettore di bandiera il nostro sforzo è più complesso, per far crescere la connettività andando sempre più lontano ed allungando la tratta media, perché questa è la vocazione del territorio».
Gli aeroporti milanesi si stanno preparando anche a gestire l’urto che li attende in alta stagione, memori dei disagi dell’anno scorso. «Le aziende del nostro ecosistema stanno investendo sul personale, e noi in tecnologia, per esempio al check in, il che significa più passeggeri processati e più efficienza», ha concluso l’ad.
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