Per arrivarci basta una ora di auto dall’aeroporto di Palma de Maiorca. Circa 60 chilometri che guidano il viaggiatore dalla “fiesta” di Palma alla tranquillità di Manacor, la seconda città dell’isola. Qui nelle vie del placido centro storico si può ancora scoprire l’autenticità maiorchina, le tradizioni come quelle del Els Moretons, una danza ancestrale con i bambini come protagonisti e le eccellenze della gastronomia locale, come l’olio di oliva e la sobrasada, un salume fatto con carne di maiale, paprika e sale.
A presentare le bellezze di Manacor è stata Maria Antônia Truyols, assessore al Turismo del comune maiorchino, ospite del Centro multimediale interattivo di Turespaña a Roma. La città, che si trova nella parte orientale dell’isola di Maiorca, vanta due chilometri di costa con spiagge mozzafiato e alcune attrazioni storiche e religiose come le chiese Parroquia Mare de Déu dels Dolors e di San Vicente Ferrer, l’antico Palazzo reale dell’Almudaina e le torri difensive di Ses Puntes e dell’Enagistes.
«Il nostro è un centro che offre tanto ai turisti – spiega Truyols – Non solo delle cale con acqua cristallina, ma anche le uniche Grotte del Drago “cuevas del brach”, una grande conca lunga 1.700 metri dove la natura ha scolpito le forme sorprendenti e dove si trova anche il il lago Martel, uno dei laghi sotterranei più grandi del mondo. Il 16 gennaio, inoltre, Manacor si veste a festa e piazze e case si animano con degustazioni e balli. Per i patiti del tennis, inoltre, abbiamo un museo dedicato a uno dei nostri concittadini più famosi, Rafael Nadal. Proprio qui il tennista ha deciso di aprire la sua accademia che dispone di impianti di altissimo livello e una infrastruttura adatta ai tempi che cambiano. E tutto ciò nel cuore di Maiorca. Non è raro trovarsi a palleggiare con lui».