I Mangia‘s Resorts and Clubs prendono nome della famiglia siciliana che ne è a capo, e Marcello Mangia, il ceo, si schermisce nel raccontarlo: «Ci hanno consigliato di chiamarci così, essendo un’azienda familiare». E ancora una volta, questo marchio di proprietà del Gruppo Aeroviaggi Spa, decimo tra i marchi dell’ospitalità italiana per volumi di fatturato, traccia un iconico cammino per il nostro Paese, un cammino innovativo, in un territorio dove l’innovazione può rappresentare un’opportunità più che altrove.
Siamo stati invitati a testare il valore e l’eccellenza di questi regni dell’ospitalità Made in Italy dopo la ristrutturazione del Costanza Resort, l’esclusiva struttura situata sulla costa occidentale della Sicilia a pochi passi dal Parco Archeologico di Selinunte e dalla riserva naturale della foce del fiume Belice.
La separazione degli spazi per ogni target di clientela, la fusione con la natura e il territorio sono gli elementi che contraddistinguono questo lavoro di riqualificazione.
Grazie alla joint venture con il gruppo Hotel Investment Partners (Hip), controllata di Blackstone, sono stati investiti nel Mangia’s Costanza 3,8 milioni di euro e in poco più di un mese, tra aprile e maggio, è stato compiuto un vero prodigio.
Al termine della ristrutturazione, il complesso oggi si compone di 187 camere e 450 posti letto e impegna 70 occupati (il Gruppo ne ha in totale 1.200). Le tracce dell’investimento sono evidenti nella cura del paesaggio, il verde, la nuova piscina relax, la palestra all’aperto tra gli ulivi.
Situato nei pressi dell’imperdibile area archeologica dell’antica città di Selinunte e la naturale bellezza della Foce del Belice, il resort ha uno stile che riprende i colori e le suggestioni del paesaggio circostante. La spiaggia si raggiunge tramite un trasporto in un simpatico trenino in pochi minuti e poi camminando su una passerella tra le dune. Trattandosi di una riserva naturale, il mare è bellissimo.
Il Costanza è il primo dei 6 resort Mangia’s su cui insiste la partnership con Hip a beneficiare di questo trattamento di rinnovo qualitativo. La famiglia ne possiede 13, ma la partnership riguarderà soltanto 6 strutture, alcune delle quali saranno elevate da 4 a 5 stelle come il Brucoli Resort, sempre in Sicilia, pronto per la commercializzazione per il prossimo anno. Il valore complessivo di investimenti in programma nelle 6 strutture è pari a 85 milioni di euro.
Alpitour e Tui – per la sola Francia – sono sempre stati i protagonisti nella commercializzazione di questi prodotti, ma ora, a seguito della ristrutturazione, c’è anche una voglia di aprirsi a tutte le agenzie di viaggi italiane, per cui ci saranno promozioni anche in questa direzione. Le uniche incertezze possono arrivare per la perdita del mercato dell’est europeo, ma tutte le strutture del gruppo sono oggi all’85% dell’occupazione, con un grande ritorno del Nord Europa e quindi in piena e salutare ripresa.
Tuttavia il Costanza Resort riqualificato diventa oggi esemplare, incarnando la filosofia imprenditoriale che vuole consolidare il proprio posizionamento sul mercato nel segmento premium dell’hospitality, in un’ottica di sviluppo internazionale con particolare attenzione al turismo di provenienza italiana, francese e nord europea.
Marco Mangia, chief travel officer Mangia’s, infatti, lo considera iconico per questo nuovo orizzonte. «Non venderemo in modo monomandatario come in passato questo prodotto, ma sarà commercializzato ben oltre la formula club settimanale – dichiara – Gli investimenti che abbiamo fatto non sono solo nelle infrastrutture, vogliono modificare ogni settore, e speriamo che i nostri sforzi per valorizzare il territorio circostante con il Parco archeologico e la Riserva quali attrattori turistici internazionali, siano premiati. Questo è un resort che fuori non ha il deserto, ma Selinunte, per noi imprenditori è doveroso preservare e valorizzare questi luoghi».
Un progetto ambizioso, dunque, che vedrà entro il 2023 la riqualificazione di quattro dei 6 resort previsti dall’accordo di partnership, come ha spiegato Marcello Mangia: «L’obiettivo è dare una svolta verso l’ecosostenibilità e verso il cliente, creando aree più ampie e personalizzate per famiglie, adulti, turisti sportivi, naturalisti, enogastronomi».
Ugo Parodi Giusino, chief innovation office, specifica questo aspetto: «La partnership con il gruppo Blackstone consente di avere in casa una partecipata europea che rappresenta un pivot in grado di portare l’azienda verso il nuovo concetto di lusso accessibile e aprirci a un nuovo segmento del turismo, dove il lusso è legato alla natura, agli spazi aperti, a questi nuovi bisogni che ci vengono dal post pandemia spostati verso la “biofilia”, la passione per la natura cui leghiamo il concetto di lusso. La base su cui si appoggiano le ristrutturazioni odierne era già molto solida, ma oggi per ogni cliente avremo un’attenzione specifica; e per testare il vero Made in Italy, daremo il via progetti dedicati a food e fashion».
Giovanni Lodato, asset manager Mangia’s, annuncia a questo proposito l’apertura invernale per alcuni resort, e la nascita, di una Mangia’s Academy per formare il personale verso i nuovi orizzonti di qualità del servizio, tratto distintivo del brand.
Centrale il valore del territorio, sia a livello di design, (ovunque ci sono ceramiche siciliane artigianali) sia livello di prodotti (vini e oli locali Dop e Igp, cucina gourmet con gamberi locali, ortaggi introvabili altrove).
Il ceo Marcello Mangia, palermitano, è molto attento a questo aspetto: «Prima di iniziare c’è stato un dialogo con gli enti e le realtà locali, e nulla è stato fatto senza considerare il loro parere; quindi, spero, siamo riusciti a dare all’ospite il sapore della Sicilia vera, del Made in Italy autentico, grazie alla partecipazione e condivisione con i protagonisti reali di questa offerta».