Manovra Meloni, le misure previste nel decreto
Via libera di Palazzo Chigi alla prima manovra dell’era Meloni. Il Consiglio dei ministri presieduto dalla premier di Fratelli d’Italia ha approvato lunedì in tarda serata la nuova legge di Bilancio da 35 miliardi di euro che punta alla discontinuitа con i precedenti governi.
Tra le misure più significative per imprese e professionisti,
il taglio del cuneo fiscale, che sarà ancora di due punti per coloro che hanno una retribuzione fino a 35mila euro lordi, mentre salirà a tre punti per chi guadagna meno di 20mila euro; il tanto discusso innalzamento del tetto al contante a 5mila euro; le modifiche sulle condizioni per andare in pensione con l’arrivo di “Quota 103”. Questo vuol dire che nel 2023 si potrà andare in pensione anticipata con 62 anni d’etа e 41 di contributi; e ancora il tetto per la flat tax per le partite Iva che ora sale a 85mila euro.
C’è poi la cosiddetta “pace fiscale”, che prevede la rottamazione delle cartelle esattoriali inferiori a meno di mille euro quelle e più vecchie di 7 anni, e per le altre introduce il contenimento della mora e la possibilità di rateizzare gli importi.
Infine, tra le misure più contestate: l’abolizione del reddito di cittadinanza dal primo gennaio 2024, che sarà sostituito da misuro di sostegno alle fasce più deboli e da politiche attive per le persone occupabili. Ma c’è un’ulteriore novità: nel 2023 – ovvero prima che il rdc venga cancellato – il lavoro stagionale sarà compatibile con la percezione del sussidio, nella misura in cui il compenso per la prestazione lavorativa non superi i 3mila euro l’anno.
Riguarda il travel, e in particolare il settore horeca (hôtellerie-restaurant-café), la reintroduzione dei buoni lavoro, i cosiddetti voucher, per cui Confesercenti già richiede l’estensione all’intero comparto del turismo.
Ma la battaglia sulla legge di Bilancio, adesso, si sposta in Parlamento. Il testo dovrà essere approvato rapidamente prima da Camera e Senato e poi posto all’attenzione della Commissione europea entro il 30 novembre. Da Bruxelles arriverà un parere con eventuali indicazioni che il governo dovrà recepire. La Manovra dovrà essere, poi, approvata in via definitiva dal Parlamento entro il 31 dicembre.