by Roberta Moncada | 20 Dicembre 2021 14:24
Continua la sequela di provvedimenti – uno diverso dall’altro – che i Paesi europei (intesi come vecchio continente) stanno prendendo per limitare l’espandersi del contagio da Omicron L’Italia, con l’ordinanza[1] firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza introduce l’obbligo del tampone anche per i vaccinati che dai paesi dell’Ue vengono in Italia e reintroduce la quarantena di cinque giorni per i non vaccinati.
In Gran Bretagna, dove sabato i casi sono triplicati, arrivando a più di 90mila, le autorità stanno valutando un piano di lockdown di due settimane ida attuare dopo Natale per cercare di bloccare la recrudescenza del virus. Lo riferisce il Times, precisando che i ministri presenteranno a brevissimo delle proposte per ristabilire restrizioni come quelle applicate in primavera: massimo sei persone negli incontri al chiuso tra amici e familiari, tetti a matrimoni e funerali e servizio limitato ai tavoli all’esterno per pub e ristoranti. Questo, se confermato, sarebbe il “Piano C” per Boris Johnson, da utilizzare se il “piano A”, cioè le vaccinazioni, e il “Piano B”, cioè le prime restrizioni, non si riveleranno sufficienti.
Ha invece già attuato il lockdown l’Olanda. Il premier Mark Rutte lo ha annunciato in diretta tv, disponendo la chiusura di ristoranti, bar, cinema, teatri e negozi non essenziali almeno fino al 14 gennaio, come misura a causa del fatto che «Omicron si sta diffondendo più velocemente di quanto pensassimo, e dobbiamo evitare il peggio».
Mette invece una stretta agli arrivi[2] l’Austria, che dal 20 dicembre farà entrare liberamente solo chi ha già ricevuto la terza dose di vaccino anti-Covid, mentre per chi ha solo due dosi è richiesto un tampone negativo. I non vaccinati dovranno sottoporsi a dieci giorni di quarantena (cinque in ca
La Francia, oltre ad avere impedito gli ingressi[3] per motivi non essenziali dal Regno Unito, ha chiesto ai sindaci di annullare concerti e spettacoli con fuochi d’artificio previsti per la sera di Capodanno. Parigi, oltre ad avere adottato il modello italiano di “Super Green Pass” (per cui conta solo il vaccino e non i tamponi), ha già annunciato la cancellazione degli eventi di Natale e Capodanno sugli Champs Elysee.
Anche la Germania ha inserito la Gran Bretagna nella lista dei Paesi ad alto rischio per la diffusione del Covid. La decisione comporta una serie di restrizioni sui viaggi dalla mezzanotte di domenica. Tra queste, l’obbligo di una quarantena di due settimane per chi arriva dal Regno Unito in Germania, anche se vaccinato o guarito dal Covid. Quarantena obbligatoria anche ai viaggiatori non vaccinati provenienti da Francia e Danimarca, Norvegia, Libano e Andorra. «Non ci sarà un lockdown prima di Natale, ma avremo una quinta ondata, perché abbiamo oltrepassato un numero critico di infezioni omicron – ha detto il neoministro della Salute tedesco, Karl Lauterbach – Questa ondata non può più essere completamente fermata, ma può essere combattuta con i vaccini obbligatori. Questa è la mia ferma convinzione».
La Danimarca chiude invece per un mese per teatri, cinema e sale da concerto, insieme a parchi divertimenti e musei. Caffè e ristoranti dovranno chiudere alle 23 e i negozi non potranno vendere alcolici dopo le 22. Saranno imposti dei limiti anche al numero di persone ammesse nei negozi a seconda dello spazio.
La Svizzera, dopo avere inserito dal 4 dicembre l’obbligo di tampone Pcr o antigenico rapido per tutti i viaggiatori di più di 16 anni in entrata nel Paese, dal 20 dicembre, farà accedere solo le persone vaccinate o guarite dal Covid all’interno di ristoranti, siti culturali e strutture sportive e ricreative, nonché agli eventi al coperto.
Obbligo di tampone anche in [4]Grecia, che da domenica 19 richiede a tutti i viaggiatori – vaccinati e non – in ingresso la presentazione di un tampone Pcr (molecolare) o di un tampone rapido con risultato negativo. Per essere valido, il tampone dovrà essere effettuato nelle 48 ore precedenti il viaggio.
In Irlanda, che già dal 5 dicembre ha introdotto l’obbligo di tampone anche per i vaccinati, a partire dal 19 dicembre e fino alla fine di gennaio bar, pub e ristoranti chiuderanno alle 20.
Il Portogallo dal 1° dicembre ha imposto il test a tutti i viaggiatori che arrivano in aereo.
In Spagna i contagi crescono rapidamente. Pedro Sánchez, il primo ministro spagnolo, ha convocato mercoledì una riunione straordinaria online dei capi di governo regionale per valutare la potenziale introduzione di misure più restrittive. In un discorso televisivo di domenica, ha affermato che la rapida diffusione delle infezioni da Covid-19 rappresenta “un rischio reale”, ma ha osservato che, nonostante i tassi di infezione giornalieri più elevati, il numero di pazienti ricoverati in ospedale resta inferiore rispetto a un anno fa, prima dell’inizio della vaccinazione.
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