Aumenti in busta paga e assistenza sanitaria integrativa per i marittimi: è stato sottoscritto la mattina dell’11 luglio, presso la sede di Confitarma a Roma, l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale unico dell’industria armatoriale, con scadenza al 31 dicembre 2026, che ora verrà sottoposto alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore prima della validazione.
Il rinnovo, oltre al recupero salariale con un aumento del trattamento economico complessivo che supera il 15% di cui a regime 202 euro di aumento tabellare su parametro medio (nostromo), prevede anche innovazioni sul piano normativo e per quanto riguarda la salute e sicurezza.
Inoltre è stata definita la costituzione di un sistema di assistenza sanitaria integrativa per tutti i marittimi, in grado di assisterli in ogni parte del mondo.
L’accordo – avevamo anticipato alcuni giorni fa che fosse in dirittura d’arrivo – è stato raggiunto tra i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti con le associazioni datoriali Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori e Federimorchiatori.
“È stata siglata, dopo circa 70 incontri e un anno di lavoro, l’ipotesi di accordo di rinnovo del contratto nazionale unico dell’industria armatoriale – ha annunciato in una nota Filt Cgil – il rinnovo, al cui raggiungimento ha contribuito una delegazione trattante composta prevalentemente da marittimi, avrà decorrenza dal 1° gennaio 2024 e durata fino al 31 dicembre 2026 e interessa circa 70mila marittimi tra comunitari ed extra comunitari. La parte economica prevede un aumento complessivo al parametro medio (nostromo) di 202 euro, corrisposto in tre tranche, dal 1° luglio 2024 pari 80,80 euro, dal 1° luglio 2025 pari a 60,20 euro e dal 1° luglio 2026 pari 60,20 euro. Per il periodo di vacanza contrattuale di 6 mesi, il contratto era scaduto il 31 dicembre 2023, verrà riconosciuto un importo una tantum di 380 euro, erogato a luglio 2024 per una cifra pari a 200 euro e gennaio 2025 per una cifra pari a 180 euro. Dal punto di vista economico inoltre sono previsti aumenti su previdenza complementare (1% aggiuntivo) e sull’elemento perequativo in caso di assenza di contrattazione di secondo livello (1% aggiuntivo)”.
«Nonostante le gravi difficoltà vissute in questo momento dal punto di vista economico e geopolitico, quello raggiunto rappresenta un risultato importante in un settore fondamentale per l’economia nazionale come quello marittimo – hanno dichiarato il segretario generale Marco Verzari, il segretario nazionale Giuliano Galluccio e il responsabile del dipartimento nazionale marittimi di Uiltrasporti Giuseppe Nocerino – Attraverso un’unitarietà di intenti è stato possibile raggiungere una sintesi positiva che oltre a essere un punto di partenza importante, rappresenta un investimento per le imprese marittime, per le lavoratrici e i lavoratori e per il Paese intero. Ci auguriamo che la stessa unitarietà possa esprimersi ora anche ai tavoli ministeriali per arrivare a regole certe nell’interesse di tutto il mondo marittimo e di tutti i suoi lavoratori».