by Redazione | 2 Maggio 2019 11:21
Marriott International ha annunciato Homes & Villas, programma di affitti brevi che offre oltre 2mila case di alto livello e di lusso in più di 100 destinazioni tra Stati Uniti, Europa, Caraibi e America Latina.
«Il lancio di Homes & Villas riflette il nostro costante impegno nell’innovazione, in quanto le esigenze di viaggio dei consumatori si evolvono continuamente – ha dichiarato, Stephanie Linnartz, global chief commercial officer del Gruppo alberghiero Usa.
L’espansione di Marriott nel business dell’affitto di case è nata a seguito del progetto pilota lanciato nel 2018 come estensione del brand Tribute Portfolio Homes. Tra gli ospiti che hanno prenotato una casa durante la fase di test – disponibile solo in alcune città europee – quasi il 90% erano soci di Marriott Bonvoy e oltre i tre quarti viaggiavano con la famiglia e gli amici.
“Durante il progetto pilota – fanno sapere dagli uffici del colosso americano – la permanenza media degli ospiti era più che tripla rispetto al tipico soggiorno in hotel. Questa visione, insieme alla volontà di Marriott di offrire ai viaggiatori sistemazioni uniche e diversificate tra cui case spaziose con una o più camere da letto, grandi cucine, servizio lavanderia interno e tanto altro ancora, ha svolto un ruolo importante nel guidare la selezione di case di lusso e di alto livello , così come la scelta dei principali mercati turistici disponibili al momento del lancio che completano l’offerta principale del portafoglio alberghiero”.
La selezione di strutture offerte dal servizio di home sharing della catena alberghiera include, tra gli altri, un cottage di quattro camere da letto su sei ettari di terreno vitivinicolo californiano; una villa a Sorrento, in Italia, con piscina a sfioro sul Mar Mediterraneo e un forno a legna per la pizza; un castello irlandese del XVIII secolo che ospita fino a 17 persone e dispone di un lago privato per la pesca e la navigazione; una casa a Londra con una sala giochi per bambini e una parete da arrampicata.
LA POSIZIONE DI HILTON. «I nostri clienti, al momento, non hanno bisogno di un’offerta di home sharing da parte nostra». Sono queste le parole di Chris Nassetta, ceo di Hilton, durante la riunione relativa ai conti del primo trimestre 2019, dove emerge una crescita del RevPar (fatturato generale per camera disponibile, ndr) dell’1,8%.
Nassetta, che ha sottolineato «la differenza di business tra hotel e affitti brevi», tuttavia non ha escluso alcun cambiamento: «Hilton potrebbe cambiare rotta in futuro, e terremo sotto stretto controllo il mercato dell’homesharing, monitorando sia le società alberghiere che le piattaforme come Airbnb».
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