Gli Stati Uniti? Non sono sempre e solo quelli classici, i tour operator devono gettare il cuore oltre l’ostacolo e andare oltre le solite programmazioni. «Con l’abbondanza di voli che esiste già ora, e ancor più la prossima estate, non è pensabile proporre ai turisti italiani solo gli evergreen». Parola di Massimo Loquenzi, managing director di Master Consulting, da sempre profondo conoscitore del prodotto Usa.
«Ci vuole più fantasia – prosegue Loquenzi – Non capisco perché Regno Unito, Germania e Francia propongano soluzioni molto più varie rispetto alle nostre, compresi gli itinerari per backpacker. Il risultato è che i turisti di quei Paesi tornano negli Usa due o tre volte in un anno, di certo spendendo meno di quanto, in media, fanno gli italiani».
Con l’arrivo dei nuovi voli per la summer, però, le scuse sono finite. «Se compagnie come Norwegian, Air Italy o la stessa Alitalia hanno introdotto così tanti collegamenti diretti, vuol dire che la domanda c’è. Un volo no stop da Roma con il Texas, ad esempio, non c’è mai stato. E neppure così tanti voli diretti sulla California. Tutte opportunità che andrebbero sfruttuate con nuovi itinerari», aggiunge il direttore generale di Master Consulting.
E sempre sulla California, la prossima sfida è dietro l’angolo: «Fino ad oggi, era impensabile arrivare fin laggiù per meno di 12-14 giorni. Adesso, con una low cost a disposizione come Norwegian, diventa ipotizzabile andare a San Francisco anche solo per 5-6 giorni. E poi magari ritornarci un’altra volta nel corso dell’anno».