Matrimoni all’italiana: affare da 500 milioni
Se il segmento dei viaggi di nozze è il tesoretto per i t.o. orientati all’outgoing, i matrimoni in Italia stanno assumendo i connotati di fenomeno eclatante. Secondo gli ultimi dati di Jfc Tourism & Management, questo mercato porta nel nostro Paese oltre 360mila turisti, viaggiatori stranieri che si sposano e soggiornano in Italia generando introiti che nel 2017 potrebbero superare i 500 milioni di euro. Tra le regioni prescelte spiccano Veneto, Toscana Umbria e Lazio.
Con questi numeri l’Italia è il primo Paese in Europa tra le wedding destination, prima anche della Francia che conta 330mila promessi sposi. È un segmento ad alta capacità di spesa (la media è di 45mila euro a matrimonio) che, nonostante il predominio del web e dei social che orienta l’acquisto nel 40% dei casi, viene ancora ben intercettato dalle agenzie di viaggi e dai tour operator che detengono un buon 18% delle richieste.
Stesso share per quanto riguarda il classico passaparola, mentre riviste e fiere determinano le scelte degli sposi con un 12% di quota-mercato. A conti fatti si tratta dunque di uno dei filoni che gli operatori ricettivisti e le agenzie di viaggi specializzate sul territorio intendono condividere con i wedding planner, tanto che cominciano ad affermarsi e presentarsi sul mercato vere e proprie reti o filiere all inclusive.