Nozze Ita-Lufthansa, verso il sì definitivo dell’Ue
C’è tanta fiducia a via XX Settembre (sede del Mef) e al quartier generale di Lufthansa per la pronuncia definitiva dell’Antitrust Ue sulle nozze Ita Airways-Lufthansa, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni.
L’avallo definitivo di Bruxelles è la tappa finale di un vero e proprio tour de force che ha costretto gli staff delle due compagnie aeree, fin da luglio scorso, a un impegnativo cronoprogramma, visto che il partner tedesco aveva dichiarato più volte l’assoluta necessità di aprire il 2025 con questa partnership acquisita, per potersi poi concentrare sull’altra operazione in ballo, l’accordo con Tap Air Portugal, che le assicurerebbe un forte presidio sull’America Latina.
La vicenda del matrimonio tra Ita e Lufthansa, come si ricorderà, si era complicata quando il potenziale partner tedesco aveva riaperto il negoziato sul costo finale dell’operazione, richiedendo esplicitamente uno sconto che il Mef si è subito rifiutato di riconoscere. Da lì uno stallo di qualche giorno che aveva messo in apprensione perfino il premier Meloni.
Poi si è finalmente raggiunta un’intesa davvero a pochi minuti dalla scadenza per l’invio dei documenti a Bruxelles entro la scadenza dell’11 novembre. Da quel giorno il dossier è sotto la lente dell’antitrust Ue guidato da Margrethe Vestager, sempre molto rigida con tutti i vari interlocutori del trasporto aereo – vedi la vicenda di Air Europa-Iberia-Gruppo Iag – nel far rispettare le condizioni stabilite dal suo team.
E finora, nonostante la rincorsa di voci e indiscrezioni, non è trapelato niente di sicuro, anche se l’esito positivo è considerato altamente probabile. Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, a Palazzo Berlaymont si respira un certo ottimismo sulla possibilità di concludere l’iter entro la fine del mandato della prima Commissione von der Leyen, fissata al 30 novembre. Scadenza auspicata anche dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che proprio la scorsa settimana aveva esplicitamente dichiarato che l’operazione doveva concludersi con il via libera di “questa” Commissione Ue, ancora in carica per pochissimi giorni.