L’operazione Lufthansa-Ita Airways è a buon punto e sarà un successo. Parola del ceo del Gruppo tedesco, Carsten Spohr, che nel suo discorso all’Annual General Meeting di Lufthansa del prossimo 9 maggio affronterà anche il tema dell’offerta per il 40% della compagnia aerea tricolore che dovrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni.
Nonostante le voci che nelle ultime settimane suggerivano un raffreddamento dei rapporti tra Francoforte e il ministero dell’Economia italiano, Spohr invece ha messo nero su bianco (la relazione del ceo è stata anticipato ieri per iscritto agli shareholder e alla stampa) il forte interesse per Ita Airways.
La centralità del mercato italiano
«In linea con lo sviluppo della nostra strategia, le trattative con il governo italiano per la partecipazione e l’acquisizione della compagnia aerea Ita sono a buon punto. È un passo che rafforzerà la nostra presenza in Europa e porterà in dote al Gruppo un altro mercato ad alto potenziale – ha detto Spohr – L’Italia è la terza più grande economia in Europa e anche il terzo mercato aereo più grande».
Lufthansa, però, non guarda solo al ruolo centrale di Roma Fiumicino. Per Spohr, infatti,«l’area metropolitana di Milano è la terza più grande bacino di clienti in Europa, dietro Londra e Parigi. La domanda per e dall’Italia è alta, sia nel settore business sia nel leisure e l’Italia è già oggi il nostro più grande mercato estero dietro agli Stati Uniti».
«Ita è diversa da Alitalia»
Il ceo di Lufthansa, infine, chiude la polemica sulla continuità aziendale tra Ita e Alitalia, mandando anche un segnale alla Commissione europea.
«Ita non va confusa con la precedente Alitalia. Questa è una compagnia che è stata fondata solo nel 2020 e conta 3.900 dipendenti e circa 70 aeromobili, è posizionata in maniera efficiente a Roma e a Milano. In seguito alla conclusione di un accordo di acquisto e all’approvazione da parte della Commissione europea, intravediamo buone prospettive per il successo di Ita come parte del nostro Gruppo», ha ribadito il manager.
In conclusione, per il colosso tedesco «questo nuovo capitolo renderà Lufthansa Group ancora più internazionale. Dal nostro punto di vista questo è un passaggio necessario nel quadro della competizione mondiale perchè un’eccessiva dipendenza da un singolo quadro normativo o da un solo mercato del lavoro ci costringe a rimanere indietro a livello globale».