Mauritius is back. Anche se bisognerà attendere ancora qualche mese per poter godere delle sue spiagge paradisiache, la natura incontaminata e la cucina fatta di mille contaminazioni culturali. L’isola dell’Oceano Indiano, dopo un periodo di relativa tranquillità, si è trovata a marzo a dover fare i conti con la seconda ondata di Covid-19 e ha chiuso le frontiere con il resto del mondo. Un sacrificio per un Paese dove il turismo rappresenta una delle maggiori voci del Pil nazionale, ma che ha puntato tutto su “prima la sicurezza”.
«Nei prossimi mesi saremo pronti a dare il benvenuto ai turisti italiani, anche grazie ai rigidi protocolli di sicurezza che sono stati attivati nel Paese – spiega Arvind Bundhun, direttore della Mauritius Tourism Promotion Authority (Mtpa) – Non abbiamo ancora una data, speriamo in ottobre, ma ad oggi siamo impegnati in una massiccia campagna di vaccinazione che ha già coinvolto il 20% della popolazione e il 75% degli operatori che lavorano nel turismo. Vogliamo garantire ai nostri ospiti il massimo della sicurezza per poter vivere appieno la destinazione, quando si potrà».
Intanto l’ente guarda con ottimismo al mercato italiano «che ci ha sempre supportato negli anni» aggiunge, Bundhun, e insieme a compagnie aeree, dmc e hotel partner, ha incontrato virtualmente le adv e tour operator italiani durante un workshop di due giorni durante il quale i visitatori hanno potuto assistere alla presentazione della destinazione, visitare gli stand degli espositori, incontrarsi in chat e scaricare materiale informativo. Non solo. Mauritius Tourism Promotion Authority è presente anche alla prima edizione digitale della Bit, online dal 9 al 14 maggio.
«Auspico che la nostra meravigliosa isola possa far parte della wish list dei viaggiatori italiani, appena verranno riaperte le frontiere – aggiunge il direttore di Mtpa – Di sicuro continuiamo la nostra promozione non solo come destinazione “beach” ma anche per le numerose attività che offriamo a contatto con la natura». Un esempio sono i tour offerti da una delle dmc locali, Bliss Holiday che proprio quest’anno è entrata a far parte di una holding che, per il settore leisure include anche The Garden Lodge. «Si tratta di una struttura immersa nel verde con solo 16 camere – spiega Massimo Introcaso, general manager del leisure – Per l’Italia abbiamo anche l’esclusiva con il Pearle Beach Hotel e, a breve, contiamo di acquisire altre strutture. Offriamo anche i trasporti e tour in tutta l’isola, in quad o in catamarano, molto richiesti della clientela. La scommessa sarà capire come riuscire in futuro a proporli rispettando tutte le misure di sicurezza».
In attesa di sapere cosa deciderà Alitalia, che prima della pandemia aveva puntato sui voli diretti con l’aeroporto internazionale Sir Seewoosagur Ramgoolam, altre compagnie aeree come Emirates e Turkish sono ansiose di riprendere i collegamenti il prima possibile.