Maxi sciopero in Germania:
Lufthansa cancella (quasi) tutti i voli
Arriva un mercoledì nero per i voli in Germania: lo sciopero del personale di terra di Lufthansa del 27 luglio proclamato dal sindacato tedesco Verdi ha costretto la compagnia aerea ad annunciare la cancellazione di quasi tutti i suoi voli in Germania.
Il Gruppo tedesco taglia quindi quasi mille voli in partenza o in arrivo da Francoforte e Monaco interessando oltre 130mila passeggeri.saranno colpiti. Nel dettaglio, lo sciopero provoca la cancellazione di 678 voli da Francoforte – di cui 32 già oggi (martedì) e 646 mercoledì causando disagi a 92mila passeggeri – e 345 a Monaco – 15 già oggi (martedì) e 330 mercoledì coinvolgendo 42mila passeggeri – e la compagnia aerea ha fatto sapere che la capacità di “riprenotare i passeggeri interessati dalle cancellazioni è molto limitata. Inoltre i disagi potranno protrarsi fino all fine della settimana”. L’obiettivo della mobilitazione delle sigle dei lavoratori è quello di “aumentare la pressione” sulla dirigenza per un aumento salariale del 9,5%.
Il caos voli persevera anche in Spagna, dove è in corso uno sciopero del personale Ryanair, con almeno 11 voli cancellati oggi e 99 in ritardo (fonte Ansa). I disagi hanno interessato soprattutto gli scali di Palma di Maiorca e Barcellona e la mobilitazione durerà fino a giovedì. Il 29, 30 e 31 luglio, inoltre è prevista un’altra ondata di scioperi in Spagna del personale easyJet.
Nonostante quindi in Italia si entrata in vigore la cosiddetta “franchigia estiva” – che di fatto blocca gli scioperi nel trasporto aereo dal 27 luglio al 5 settembre – continuano a perpetrarsi i disagi nel mondo dell’aviation in tutta Europa con le inevitabili ricadute anche nel nostro Paese proprio per la specificità di un sistema di trasporto aereo fortemente interconnesso.
Intanto, i problemi dell’intero settore italiano – dall’organizzazione degli aeroporti alle condizioni di lavoro – sono stati al centro di un tavolo al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, che ha visto partecipare sindacati, gestori aeroportuali, associazioni dei vettori low cost, Enac ed Enav nel tentativo anche di prevenire nuovi scioperi alla scadenza della franchigia. Incontro che non ha soddisfatto però i sindacati che sono pronti a riprendere a settembre le mobilitazioni.
“Non possiamo che registrare risposte non sufficienti alle molteplici problematiche che abbiamo evidenziato nell’incontro di oggi, unico fatto che valutiamo positivamente è l’impegno del ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili a convocare un tavolo ad hoc con tutti i vettori delle compagnie low cost – commentano Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo – Abbiamo posto sul tavolo e riesaminato le principali criticità che si registrano nel settore oggi. In particolare è stata richiesta la corretta applicazione dell’articolo 203 del decreto Rilancio sui minimi salariali, la messa a punto del piano nazionale aeroporti, il rinnovo dei contratti e degli adeguamenti salariali su tutta la filiera del trasporto aereo. Abbiamo sottolineato che nel prossimo mese di agosto la città di Roma, al pari di Milano e Venezia, vedrà un incremento dei flussi turistico di circa il 30% rispetto allo stesso mese del 2019 e di un generale trend positivo per tutto il nostro Paese”.
Le sigle dei lavoratori, quindi, sostengono l’urgenza di “potenziare in tempo tutti gli asset coinvolti per non incontrare le stesse criticità che stanno affrontando alcuni sistemi aeroportuali europei. Infine abbiamo evidenziato il problema delle aggressioni agli operatori del settore e l’importanza di rifinanziare il fondo di solidarietà del trasporto aereo che ha consentito, insieme al blocco dei licenziamenti, la tenuta del settore durante la crisi e ha evitato condizioni critiche come in altri paesi europei. Di fronte a questa situazione e in assenza di risposte e terminata la franchigia estiva, saremo costretti a riprendere le mobilitazioni”.
Sul caso Ita Airways, infine, i sindacati aggiugono: “È ormai indifferibile che giunga a conclusione il processo di scelta del partner per Ita che permetta l’ingresso di nuovi capitali privati che, insieme alla presenza strategica dello Stato italiano possano sviluppare l’azienda sul piano industriale in assenza del quale ci sarebbero effetti gravissimi sul sistema Paese oltre che sulla compagnia di bandiera, sulla società di handling e sul ramo della manutenzione”.
Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.
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