Sarà stata colpa del meteo pazzo del mese di maggio o di un calendario che ad aprile ha messo uno in fila all’altro tre ponti consecutivi. Ma, un po’ per tutti, l’estate è partita a rilento, anche e soprattutto sulle tradizionali mete balneari dell’estate mediterranea. «C’è ancora tanto da vendere, ma la cosa può anche rivelarsi un vantaggio. Se saremo in grado di riportare in agenzia chi, di questi tempi, lo scorso anno aveva già prenotato», dice Dante Colitta, direttore commerciale di Geo Travel Network, fresco di convention annuale al Voi Tanka Resort con oltre 650 agenzie arrivate a Villasimius: «La stagione era partita molto bene, con crescita a doppia cifra fino ad aprile. Poi tutto si è rallentato, e sono in molti ormai a dire che le prime due settimane di giugno sono perse».
Il rischio, allora, è che a soffrirne saranno tra qualche settimana i prodotti dove la capacità presente sul mercato è «veramente tanta». A meno che un pricing particolarmente aggressivo non possa stimolare la domanda anche per le partenze di luglio e agosto. «Penso soprattutto al Mare Italia e alle crociere», destinati a pagare il mutamento delle condizioni sull’intero mare nostrum.
«La situazione non è più come lo scorso anno. Adesso sono molte le destinazioni che possono essere vendute – riflette il manager – La Tunisia sta tornando su discreti livelli, l’Egitto a Pasqua è andato benissimo, tanto che le agenzie si stanno fidando e lo propongono anche con un buon anticipo. Dal canto suo, la Grecia non ha mai dato grossi problemi. È sempre una meta che risponde bene a un certo tipo di domanda di chi chiede sicurezza, mare bello e prezzo accessibile. Stessa cosa per le Baleari, anche se hanno comunque un target più alto, mentre la Turchia continua ad avere uno scarso appeal per le vacanze-mare».
Pochi i cambiamenti, invece, sul target di vacanzieri. Resistono famiglie e coppie, aumentano le famiglie allargate e i viaggi di genitori single, ma l’obiettivo vero di tutti rimane sempre quello: conquistare la Generazione Y. «Dobbiamo riuscire a portare in agenzia i millennial», è la constatazione di Colitta, che aggiunge: «Sono cambiate le modalità di acquisto del viaggio. L’agenzia deve dare conferme e valore aggiunto a chi entra in negozio, spesso dopo avere cercato sul web cosa e dove vuole andare».