Le grandi catene spagnole dell’hôtellerie annunciano a Fitur i piani di espansione. Nonostante le preoccupazioni dell’economia del turismo rispetto a Brexit e alla riscossa del Nordafrica, l’approccio globale di Meliá, Barceló e Nh Hotel rilancia una prospettiva di ottimismo e crescita che comprende anche il bacino Mediterraneo. La fiera di Madrid è stato quindi il palconscenico perfetto per mettere in campo numeri e startegie da qui al 2021.
IL BLEISURE DI MELIÁ. Per primo Gabriel Escarrer, amministratore delegato del Gruppo Meliá Hotels International (il primo in Spagna, ndr), ha messo in chiaro gli obiettivi per il triennio 2020-23:«Continuare a crescere per rafforzare la nostra leadership seguendo il modello dell’hotel bleisure». Così Meliá ha annunciato l’apertura di 51 hotel in due anni, «il focus sarà sul Mediterraneo, il Sud Est asiatico e la regione Caraibi-Latinoamerica».
In Europa sono previste 13 nuove strutture entro i prossimi sei mesi, tra cui Milano (Torre Galfa), Parigi, Amsterdam, Liverpool e Francoforte. Altri 12 hotel saranno aperti in Africa e Medio Oriente (Tanzania, Marocco e Dubai), mentre 10 strutture saranno inaugurate nelle Americhe (tra queste il Paradisus Playa Mujeres in Messico e il Meliá Internacion di Varadero a Cuba).
Per la regione Asia-Pacifico, infine, sono previste 16 nuove aperture in Cina, Vietnam, Malesia, Maldive e Indonesia.«È un chiaro segnale – ha detto Escarrer – della nostra volontà di crescere in Asia e competere a livello globale». Meliá ha appena chiuso un triennio con un ampliamento dell’offerta di quasi 10mila nuove camere su 63 alberghi, con l’ingresso in 5 nuovi Paesi.
MAXI PIANO DI BARCELÓ. Dal canto suo, Barceló Hotel Group, non sta a guardare e annuncia l’apertura di 110 nuovi hotel nei prossimi tre anni, il 25% di questi in Spagna, per un investimento totale di circa 600 milioni di euro. Il Gruppo, che è riuscito in un anno a diminuire il valore die suoi debiti dai 330,7 milioni del 2017 agli attuali 79,2, ora sta portando a termine la vendita di Ávoris – tutta la divisione viaggi, quindi – per concentrarsi eclusivamente nel settore dell’ospitalità.
Tanto che Raúl González, chief executive officer Emea di Barceló, ha parlato senza mezzi termini di una situazione «ottima che ci permette di investire per raddoppiare la crescita entro il 2021».
Tra gli hotel che apriranno nel 2019 ci sono il Santa Catalina de Las Palmas alle Canarie che aprirà a maggio, seguito da una nuova struttura sulla Riviera Maya (Messico) che si candida ad essere il più grande resort dei Caraibi con circa 2850 camere. Proseguono gli investimenti nel Nordafrica con il nuovo hotel in Marocco e le tre strutture che Barcelò prevede di aprire in Cina grazie all’alleanza con Betterwood.
«Nel 2019 si prevede un rallentamento nel settore turistico spagnolo dovuto a un calo degli arrivi internazionali, motivato dal recupero dei nostri concorrenti in Nord Africa e Turchia – prosegue González – Ciononostante manteniamo una visione positiva poiché riteniamo che saremo in grado di sfruttare le opportunità che si presenteranno con il cambiamento del ciclo. Il mercato alberghiero spagnolo rimarrà attraente per gli investitori».
NH E IL NUOVO CORSO MINOR. Nh Hotels, invece, appena superata da Barceló al secondo posto delle grandi catene spagnole partecipa a Fitur sotto il cappello del nuovo proprietario Minor e annuncia un piano di espansione con 26 nuove strutture nei prossimi 3 anni. A questi si aggiungeranno i 15 hotel di Minor che passeranno sotto la soglia Nh in Portogallo e Brasile.
La thailandese Minor ha raggiunto ormai il 94% delle azioni totali del Gruppo spagnolo con un 94% della proprietà e quest’anno si preannuncia decisivo per la riorganizzazione globale del Gruppo. Nh Hotel, infatti, gestirà gli hotel in Europa e nelle Americhe, mentre Minor sarà il gestore di riferimento in Asia, Africa e Medio Oriente.
Nh, inoltre, utilizzerà il brand Anantara per entrare nel segmento del lusso convertendo alcuni suoi hotel. Nella conferenza stampa durante Fitur, l’amministratore delegato Ramón Aragonés ha annunciato che i primi esperimenti di questa trasformazione avverano quasi sicuramente in Italia.