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Mental wellness: l’ultima frontiera del viaggio di lusso è offline

detox

Cambiano le declinazioni del luxury travel: nel mondo dell’iper connessione, oggi il vero lusso è essere “offline” e anche il settore turistico si sta sempre più allineando a questa domanda, offrendo proposte in linea con spazi e tempi liberi dalla tecnologia per riconnettersi con sé stessi e con l’ambiente circostante.

Ciò che gli analisti hanno riassunto nel neologismo digital detox è stato uno dei temi conduttori del forum svoltosi nel corso della sesta edizione di Ecoluxury Fair, fiera internazionale del lusso, presieduta da Enrico Ducrot, ceo di Ecoluxury Fair e Viaggi dell’Elefante, presso Palazzo Taverna a Roma.

È dunque il mercato del benessere e della cosiddetta mental wellness a dominare la scena anche nel segmento luxury, anche perché sempre più persone mettono il benessere fisico e mentale in cima alla lista delle loro priorità, nella vita e in vacanza. Se nel 2020 il mercato del benessere valeva 720 bilioni di dollari, nel 2025 si prevede un valore di 1,3 trilioni di dollari (dati Fitt Insider).

Ecco allora i trend emergenti nel luxury travel: yoga, passeggiate in silenzio, attività creative come pittura e piccolo artigianato; in altre parole la vacanza “sconnessa” dal mondo per riconnettersi con sé stessi.

In un contesto in cui burnout e stress hanno un costo sociale sempre più alto, un crescente numero di aziende decide di investire nel settore benessere, evolvendo così anche il concetto di vacanza di lusso che diventa oggi una parentesi senza connessioni, lontano dal digitale e in piena riconnessione con la natura e lo spazio che ci circonda.

Anche i dati parlano chiaro: i viaggi maggiormente in trend per i prossimi anni saranno per il 44% soggiorni spirituali36% benessere sperimentale, 40% riti del silenzio.

«Oggi viviamo due terzi della nostra giornata in un ambiente in qualche modo invisibile ma che ha un forte impatto sulla qualità del nostro lavoro, della nostra vita e delle nostre relazioni – ha spiegato Alessio Carciofi, professore e autore di marketing & digital wellbeing, tra i relatori presenti al forum – Negli ultimi anni, proprio con il Covid, abbiamo cristallizzato alcune abitudini che hanno trasformato il nostro mindset, ad esempio in relazione alla percezione del tempo, alla cultura dell’aspettativa e dell’attesa della risposta, dell’immediatezza. Le persone sono sempre connesse ma non sono state mai così isolate. Tutto questo ci ha portato a essere sempre più legati più all’ambiente virtuale che alla realtà. Quando poi ci scontriamo con il nostro limite biologico, ecco che siamo costretti a rivedere i nostri bisogni energetici, o come si usa chiamarli “momenti di introspezione”, di pausa dagli input esterni. Questo non è un lusso, ma un vero e proprio bisogno».

Ecco perché  “mental wellness” è la nuova frontiera della vacanza di lusso che offre spazi e tempi di riconnessione con il proprio fisico e con la propria mente, affiancando attività “rigenerative” come pratiche di yoga, tai chi, meditazione, ma anche pittura e piccolo artigianato. Piccole fatiche “fisiche” per disintossicarci dalla fatica digitale.

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