L’argomento di oggi.
Dopo il lungo e tormentato periodo del “no-passaporto”, con pesanti ripercussioni sui viaggi, è ora iniziata la procedura per richiedere il documento tramite Poste Italiane. Ma i cittadini e i contribuenti italiani sono anche alle prese con vari altri documenti di identità elettronica: la CIE – Carta d’Identità Elettronica, il Codice fiscale, la Tessera sanitaria, lo SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale, la CNS – Carta Nazionale dei Servizi con firma digitale. Non sono un po’ troppi per lo stesso scopo, cioè comprovare l’identità di una persona fisica?
Da questo settembre “Rubrica Fiscale”, il servizio del Centro Studi ©ADVMANAGER per gli agenti di viaggi lettori del nostro media partner L’Agenzia di Viaggi Magazine e per i loro consulenti fiscali, si potenzia e si moltiplica.
Accanto alla sezione “Fiscale” per la quale potrete continuare a proporre i vostri quesiti, troverete una sezione “Digitalizzazione” in cui tratteremo i due argomenti cruciali della digitalizzazione totale dell’impresa quale strumento di grande risparmio gestionale, e del marketing digitale quale strumento di presa sui clienti e prospect; e infine una sezione “Mercato” in cui esterneremo le nostre opinioni su temi di interesse della categoria.
Il tutto sarà pubblcato in sintesi sul media partner L’Agenzia di Viaggi Magazine e per esteso sul nostro sito internet www.advmamager.org in corso di ristrutturazione e potenziamento.
Inoltre inizierà fra poche settimane “Sportello Fiscale webinar”, nuova ’iniziativa del nostro Centro Studi in collaborazione con Assoviaggi Confesercenti. Nei webinar potrai assistere tra l’altro alla presentazione delle nostre Miniguide fiscali e inviare i tuoi quesiti.
Troverai gli aggiornamenti delle nostre iniziative sempre su queste pagine.
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Il nostro commento.
Dando un’occhiata all’immagine qui in testa (l’immagine principale dell’articolo) vediamo che effettivamente i documenti personali non solo sono un po’ troppi e confondenti, visto che lo scopo è unico: comprovare l’identità di una persona fisica, ma intasano anche gli uffici delle varie Pubbliche Amministrazioni competenti per ognuno, con attività duplicate all’eccesso. Si tratta esattamente di sei documenti diversi che traguardano il cittadino secondo lo specifico punto di vista della singola Pubblica Amministrazione (in sigla PA).
Ma cosa è in realtà un documento? L’originale, come si diceva una volta, non è più il pezzo di carta, il supporto fisico che ora è diventato a seconda dei casi un libretto, una tessera formato standard carta di credito, una chiavetta USB per computer, un QR code da leggersi con uno smartphone. Completato il lungo processo di digitalizzazione della PA italiana (ricordiamo il ministro Renato Brunetta che presentava il progetto oltre 20 anni fa), l’originale è sempre un file conservato in un server presso qualche ufficio della PA, di cui i vari supporti fisici sono un “di cui”. Questo file contiene presumibilmente informazioni attinenti a differenti apparati della PA, che dovrebbero coordinarsi fra di loro al fine di unificarne l’aggiornamento.
1) Il Comune di nascita o di residenza attraverso la CIE certifica che sei nato o che comunque esisti e vivi nel suo territorio (anche se sei un immigrato).
2) Immediatamente l’Amministrazione fiscale attraverso l’Agenzia delle Entrate ti attribuisce un Codice fiscale.
3) Contemporaneamente gli organi del Servizio Sanitario Nazionale attraverso la Tessera sanitaria certificano che hai diritto all’assistenza sanitaria erogata dallo stesso SSN: documento forse ripetitivo visto che il Servizio Sanitario è in Italia universale?
4) C’è poi la Questura che, per conto del Ministro degli Affari Esteri, attraverso il Passaporto certifica che sei un cittadino italiano, quindi che hai cittadinanza dello Stato italiano (concetto diverso dalla nazionalità) e che nulla osta a che tu ti sposti all’estero, cioè fuori dei confini dello Stato italiano, per poi rientrarvi. Un tempo il numero dei passaporti era esiguo rispetto alle carte di identità, oggi in pratica quasi ogni cittadino, anche neonato, necessita prima o poi di un passaporto ed ecco quindi gli effetti di intasamento degli uffici avvenuto negli ultimi anni.
5 e 6) A questo punto, cioè dopo che è già stato certificato dalla PA con documentazione elettronica digitale che esisti, che sei cittadino italiano, che hai diritto all’assistenza del SSN e che sei autorizzato (o meno, in caso di impedimenti di ordine civile o penale) a recarti all’estero, qualcun altro (altri uffici pubblici oppure soggetti privati autorizzati e certificati dalla PA) tornano a certificare per via elettronica la tua identità digitale (SPID e CNS) e attraverso i loro sistemi crittografati ti mettono in grado di identificarti e firmare con valore legale documenti e contratti, sempre utilizzando dispositivi elettronici quali pc, tablet, smartphone.
Non c’è qualcosa di troppo? Non ci sono troppe duplicazioni? Vista l’ormai completata informatizzazione di tutti gli Uffici sopra menzionati e visto che la PA si avvale di sistemi informatici e telematici assai robusti ed efficienti, come (in via esemplificativa e non esaustiva) Poste Italiane, SOGEI (Società Generale d’Informatica di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze), i sistemi delle Camere di Commercio, dei Comuni, delle Amministrazioni sanitarie e altri ancora, non è possibile (e tempo) di creare una gestione unificata del predetto file di identità digitale che i vari uffici della PA costantemente aggiornino, e un unico punto terminale di accesso per il cittadino presso gli Uffici territoriali più decentrati che sono poi i Comuni (quasi 8.000), da cui tutto parte in quanto gestori dell’anagrafe civile, cioè dell’archivio primario che certifica che la persona fisica è nata e/o esiste in quel territorio? Con il supporto territoriale, ove utile, degli sportelli di Poste Italiane che sono quasi 13.000.
Questo traguardo otterrebbe i due risultati sostanziali di ottimizzare per tempi ed efficienza il servizio al cittadino e di conseguire buoni risparmi per l’Amministrazione statale.
La Newsletter del Centro Studi ©ADVMANAGER, 06 settembre 2024 n. 124
Francesco Scotti senior advisor L. n. 4/2013, coordinatore
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