by Fabrizio Condò | 27 Settembre 2024 12:38
“Tourism and Peace“. Lo slogan che accompagna la Giornata Mondiale del Turismo 2024[1] è quasi obbligato, considerando il momento storico segnato drammaticamente da guerre e tensioni. Ecco perché, mai come questa volta l’appuntamento che l’Onu celebra ogni 27 settembre è dedicato al profondo connubio tra il viaggiare e la pace.
Quest’anno è la Georgia a ospitare le celebrazioni ufficiali, ma come sempre sono previste iniziative in tutto il mondo e l’Unwto – che da quest’anno ha assunto la denominazione di Un Tourism – ha invitato tutti a condividere le proprie immagini di festa anche sui social con l’hashtag #WTD2024.
«Costruiamo ponti e promuoviamo il rispetto reciproco – sottolinea nel suo messaggio il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres – Riflettiamo sul grande legame tra turismo e pace».
In questo senso il turismo sostenibile riveste un ruolo importante: «Può trasformare le comunità, creando posti di lavoro, promuovendo l’inclusione e rafforzando le economie locali. Valorizzando e preservando il patrimonio culturale e naturale, si può contribuire a ridurre le tensioni e a favorire la coesistenza. Il turismo può anche promuovere l’interdipendenza economica tra Paesi vicini, incoraggiando la cooperazione e lo sviluppo pacifico».
Ma c’è anche un altro aspetto fondamentale da sottolineare, osserva Guterres: «Il turismo amplia gli orizzonti. Ogni viaggiatore può essere un ambasciatore, impegnandosi rispettosamente con le popolazioni locali, riconoscendo la diversità e umanità condivisa e i valori che ci uniscono tutti. Mentre celebriamo il turismo, viaggiamo responsabilmente: assieme possiamo sfruttare il potere del turismo per promuovere la pace e la prosperità per tutti».
Giunta alla 45esima edizione, la Giornata mondiale del turismo è stata istituita nel 1979 dall’Organizzazione mondiale del turismo e celebrata per la prima volta nel 1980. Una data non scelta a caso, ma in coincidenza con il decimo anniversario dell’adozione degli Statuti del Unwto, il 27 settembre 1970.
Oltre ai ruoli sociale e culturale, altro imprescindibile aspetto del fenomeno turistico è quello economico. È infatti un settore tra i più importanti a livello globale, arrivando a contare fino al 30% del Pil di alcuni Paesi.
«L’Italia è prima in Europa per strutture ricettive e posti letto e il turismo è un motore fondamentale per la crescita economica del nostro Paese». Il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina, coglie l’occasione della Giornata mondiale del turismo per tessere le lodi del settore nel nostro Paese.
Non c’è dubbio – osserva Messina – che «il turismo stimola l’attività di numerosi settori collegati, oltre a sostenere lo sviluppo dei territori, creando lavoro e generando reddito e introiti di valuta estera. Merito anche della rete di imprese turistiche italiane: abbiamo il più alto numero di strutture ricettive e di posti letto in Europa: 230mila esercizi e 5,2 milioni di posti letto, su un totale di 637mila esercizi e 29 milioni di posti letto nei Paesi Ue».
Il comparto quindi gode di ottima salute: «Secondo le stime di Cst per Assoturismo Confesercenti, nei primi sei mesi del 2024 le presenze turistiche in Italia dovrebbero essere aumentate del +3%, con un balzo del +7,5% dei turisti stranieri, che complessivamente hanno speso 23,5 miliardi di euro, circa 2,6 miliardi in più dello stesso periodo del 2023. Dati che confermano l’importanza sistemica del turismo italiano, protagonista di un recupero eccezionale dopo il Covid. Per mantenere il sistema competitivo, però, servono investimenti».
Anche perché, ricorda Messina, ci sono diverse sfide in arrivo. «La prima è quella del Giubileo[2], che dovrebbe attrarre circa 30 milioni di turisti in Italia e a Roma, contribuendo a consolidare la leadership del nostro Paese per il turismo religioso[3]. Una riflessione va aperta anche sull’impatto del cambiamento climatico[4] sulle abitudini di viaggio e le destinazioni».
Per l’occasione, ecco il messaggio del ministro del Turismo, Daniela Santanchè, pubblicato sul sito del Mitur: «Oggi, celebriamo non solo il diritto al turismo, ma anche il ruolo fondamentale del fenomeno turistico come promotore di pace e amicizia tra i popoli. Oltre a essere un’industria e un’attività economica, infatti, il turismo è un fattore sociale che unisce culture e crea legami».
«Anche il Codice mondiale dell’etica del turismo, adottato nel 1999 dall’Organizzazione mondiale del turismo – sottolinea Santanchè – ci ricorda che esso funge da strumento di valorizzazione territoriale nonché da vettore di dialogo e comunicazione: il turismo, incoraggiando l’incontro tra persone e istituzioni di diverse nazioni, ci consente di mantenere aperti i canali di scambio interculturale».
Ecco, perché, sottolinea il ministro, «occorre lavorare tutti insieme – pubblico e privato – per costruire un ecosistema turistico che favorisca il benessere collettivo, basato su valori di uguaglianza, accessibilità, inclusività ed etica. Per farlo dobbiamo ribadire come il diritto al turismo abbia tanto una valenza attiva – nel garantire a ciascuno la possibilità di fruire delle meraviglie del nostro pianeta – quanto una carica passiva, nel riconoscere il diritto dei territori a valorizzare le proprie specifiche potenzialità turistiche».
Infine, l’auspicio nel solco del pensiero del presidente dell’Onu: «Il turismo può e deve essere un ponte verso un futuro di pace. Ogni viaggio è un’opportunità per apprendere, comprendere e rispettare le differenze, ma anche per trovare ciò che ci unisce. Insieme, possiamo rendere il turismo un motore di crescita reciproca e un fattore di armonia tra i popoli. Il domani del comparto è un turismo che non solo arricchisce le nostre economie, ma nutre anche le nostre anime e promuove la pace nel mondo».
Ed eccolo il turismo sostenibile. Proprio in una giornata come quella oggi va sottolineato come il mercato globale del sustainable tourism sia in auge: raggiungerà, nel 2024, un valore pari a 2,61 miliardi di dollari e si stima che, entro il 2031, arriverà a toccare gli 8,73 miliardi di dollari di valore, con un tasso di crescita annuale composto del +18,8% e una crescita percentuale, durante il periodo di previsione, pari al +234%.
La domanda dei turisti è guidata principalmente da un mix di crescente coscienza ambientale e desiderio di fare esperienze di viaggio sostenibili, tanto che quasi due su tre (64%) sono pronti a pagare un extra pur di scegliere un’opzione di viaggio sostenibile.
Una sfida che vede impegnata in prima linea anche Federturismo. «Il turismo sostenibile rappresenta oggi una delle sfide più importanti e una grande opportunità per il nostro settore – spiega Antonio Barreca, direttore generale di Federturismo Confindustria – Promuovere modelli di turismo che rispettino l’ambiente, le comunità locali e le risorse naturali non è solo una scelta etica, ma una necessità per garantire la competitività e la resilienza del settore nel lungo periodo. È essenziale continuare su questa strada, affiancando politiche pubbliche e investimenti privati a favore di un turismo che valorizzi il patrimonio naturale e culturale senza comprometterlo per le generazioni future».
«Non si può più parlare di turismo senza la sostenibilità – nota Ada Rosa Balzan, founder, presidente e ceo di Arb Sb – Si è finalmente ampliato il concetto di “ecoturismo o turismo green”, troppo riduttivo, in turismo sostenibile che non si limita alle tematiche ambientali, ma tocca anche i temi sociali, le persone, la cultura e la governance di un territorio».
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