È partito ufficialmente il 15 dicembre il Tren Maya, pensato per rilanciare il turismo messicano, per il primo viaggio inaugurale da San Francisco de Campeche a Cancún con a bordo il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, l’uomo che ha fortemente voluto la costruzione di quest’opera imponente, una tratta ferroviaria lunga oltre 1.500 chilometri che una volta terminata collegherà Palenque, nello Stato del Chiapas, a Cancún, sulla costa della penisola dello Yucatán.
La costruzione della linea che, passando attraverso la foresta, porterà i turisti dalla spiagge di Cancun alla scoperta dei siti Maya nel sud del Paese è parte di un piano turistico e infrastrutturale molto ambizioso che lo stesso presidente ha orgogliosamente definito «il più grande progetto di costruzione del mondo», insieme all’apertura del nuovo aeroporto di Tulum.
Il percorso del treno è attualmente suddiviso in sette tratte che verranno aperte gradualmente. Le sezioni da uno a quattro, che corrono 892 km a nord-est da Palenque a Cancún, sono state aperte a dicembre, mentre l’apertura delle sezioni da cinque a sette, che si collegano al nuovo aeroporto di Tulum e terminano nella città di Escárcega, è prevista per febbraio 2024.
Quando sarà completamente aperta al pubblico, la linea ferroviaria da 28,5 miliardi di dollari, attraverserà cinque Stati, 40 comuni e 181 città nel Messico sud-orientale. Collegherà le località turistiche come Cancún, Playa del Carmen e Tulum alle città meno visitate, alle riserve della biosfera e ai siti archeologici interni della penisola dello Yucatán, attraverso una combinazione di fermate dirette e trasferimenti in autobus complementari.
Tra il Tren Maya, il nuovo aeroporto di Tulum, la prevista costruzione di una raffineria di petrolio a Tabasco e la creazione di una linea merci da costa a costa, il governo messicano creerà centinaia di migliaia di posti di lavoro in una delle regioni più povere del Paese.
Oltre ai turisti, il Tren Maya trasporterà anche merci e pendolari, facilitando il commercio e una migliore connettività in tutta la penisola. Queste sono le argomentazioni a sostegno e a difesa dell’opera che si è dovuta scontrare però con gli ambientalisti – alcune associazioni hanno aperta una campagna per fermare il progetto – che si oppongono alla distruzione di parte della foresta e dei territori abitati dalle comunità indigene sulla via del treno.
Tuttavia, niente e nessuno è riuscito a bloccarlo; a prevalere sono stati gli indubbi vantaggi turistici ed economici che il treno porterà, anche se le posizioni contrarie prese da più parti e le associazioni a difesa delle comunità indigene, che parlano di genocidio, hanno convinto, per ora, il presidente messicano a ritardare l’apertura della linea 5 fino al prossimo anno.