I record del 2019 fanno capolino all’orizzonte. Per agguantarli, però, bisognerà aspettare il 2023. È lo scenario tracciato da Clia, associazione internazionale dell’industria crocieristica, che ha parlato del futuro del settore al Seatrade Cruise Global di Miami. Il totale dei crocieristi mondiali dovrebbe poi crescere del 12% entro il 2026 rispetto ai livelli pre-pandemia.
I viaggi in crociera sono considerati oggi accessibili, responsabili ed esperienziali e una ricerca consumer, commissionata da Clia a livello globale, ha rivelato che il 63% degli intervistati sarà “molto probabilmente” o “probabilmente” in crociera nei prossimi due anni; il 69% di chi non ha mai fatto questo tipo di viaggio sarebbe disponibile a farlo (il livello di interesse è salito rispetto al pre-Covid).
Leggi lo Speciale Crociere sull’ultimo numero de L’Agenzia di Viaggi Magazine
Intanto, guardando in casa nostra e con un 2022 che in termini di crociere effettuate è appena cominciato, si può certo tornare a parlare di ripresa. Compagnie con le flotte al completo, focus sul Mediterraneo, crocieristi in aumento, escursioni che finalmente tornano libere nelle tappe del viaggio.
Risposte Turismo, nello short report Speciale Crociere, stima un anno di recupero volumi con 7,3 milioni di passeggeri movimentati nei porti italiani (oltre 50) trainato dal progressivo ritorno all’operatività delle navi e da un più alto tasso di riempimento. Ancor più ottimistiche le previsioni di Cemar Agency Network, che al termine del 2022 ipotizza circa 8.800.000 passeggeri movimentati (+340% rispetto al 2021 e -26% rispetto al 2019).
Ma quali sono i trend del settore? Il futuro a breve termine privilegia ancora il turismo di prossimità e la domanda last minute. Vale anche per le crociere. «Abbiamo di fronte una stagione da gestire per consolidare la ripresa – dice Leonardo Massa, managing director di Msc Crociere – Prevale il turismo di prossimità per l’estate. Ed ecco perché abbiamo 11 navi nel Mediterraneo e 15 porti di imbarco in Italia. Il modello di business sta evolvendo, con la pandemia che ha accelerato la digitalizzazione. La sola nave come infrastruttura ed elemento di attrazione è tanto, ma non basta più».
Al centro ora c’è l’esperienza, che passa attraverso personalizzazione, servizi diversificati, terminal ad hoc, isole private, flessibilità, spinta all’innovazione e inserimento di nuovi porti negli itinerari. «Rispetto al pre-pandemia, le compagnie si sono impegnate ad aggiungere nuovi porti di imbarco che prima erano di transito – sottolinea Anthony La Salandra, direttore Risposte Turismo – C’è stata un’accelerazione di nuove strutture di accoglienza passeggeri: Ravenna, Messina, Taranto, il rinnovamento di La Spezia».
Porti minori e scali “sotto casa” rafforzano quella che appare essere la tendenza del momento: la vacanza su misura. Come dimostrano le nuove navi. «Nel Mediterraneo sta arrivando Wonder of the Seas e la sua logica è offrire a bordo una personalizzazione di vacanza, basata su ciò che il cliente cerca; suite, area bambini, vacanza attiva, relax – spiega Gianni Rotondo, general manager Emea di Royal Caribbean International – L’importanza dell’Italia per noi sta tornando a crescere; abbiamo livelli di prenotazioni migliori del 2019. Abbiamo anche fatto un grande investimento in infrastrutture con i porti di Ravenna, La Spezia e Fiumicino: mezzo miliardo di dollari».
Esperienze a bordo e a terra sono il cuore dell’offerta Costa Crociere. «Lavoriamo per creare maggiore valore attraverso l’esplorazione: da una parte la collaborazione con tre chef stellati e il progetto di ristorazione Archipelago; dall’altra soste a terra più lunghe di sempre e rivisitazione dei tour con National Geographic Expedition e Kel 12 – racconta Carlo Schiavon, country manager Costa Crociere – C’è anche un altro aspetto importante quest’anno: il ritorno di alcune destinazioni, come Istanbul».
Di «costruzione di universo intorno al cliente» parla Francesco Paradisi, senior business development manager Italia, Francia, Malta, Cipro e Nord Africa di Norwegian Cruise Line: «Ncl ha da sempre uno spirito innovatore e con il futuro lancio della Prima Class facciamo evolvere lo spirito freestyle, puntando a un target un po’ più alto spendente del mass market. Allo stesso tempo lavoriamo sul lungo raggio di qualità con pacchetti combinati di crociera e fly&drive per il mercato italiano».
Ieri, oggi e domani: la parola d’ordine è sostenibilità. Non una tendenza, ma un obiettivo con paletti anche a lungo termine, come le zero emissioni di carbonio entro il 2050. E l’intera flotta equipaggiata con sistemi di elettrificazione a terra entro il 2035 – come annunciato da Clia a Miami – per poter spegnere i motori ed eliminare le emissioni di carbonio durante l’ormeggio in porto. All’orizzonte c’è il futuro sostenibile, con le crociere a guidare la decarbonizzazione dello shipping.