by Giampiero Moncada | 24 Giugno 2021 12:35
Cinque milioni di euro, un progetto studiato per un anno e un cantiere durato sette mesi. Così nasce il nuovo Fico, il parco a tema dedicato al cibo, creato a Bologna da Oscar Farinetti, l’inventore di Eataly, che festeggerà la sua riapertura il 7 luglio alle 19.00. Ovvero il 7-7 alle 7pm, come ama dire il nuovo amministratore delegato di Fico Eataly World, Stefano Cigarini. Per poi tornare ad accogliere il pubblico il 22 luglio.
«Si impara dagli errori. E chi ha creato Fico non poteva nemmeno imparare dagli errori altrui, dato che non esiste nel mondo alcun parco a tema dedicato al cibo», ha detto Cigarini ai giornalisti convocati a Milano per la presentazione del nuovo format.
È stato lui ad avere progettato le modifiche al concept originale[1], grazie all’esperienza maturata nei parchi a tema: «Io sono amministratore delegato anche di Cinecittà World, che è un parco dedicato al cinema. Un concetto che la Universal, per esempio, ha già realizzato 40 anni prima di noi. Dai parchi a tema di successo, però, abbiamo ripreso alcuni elementi che mancavano a Fico. Per esempio, la divisione in aree tematiche, che per altri possono essere l’area dei pirati o del far west o di Harry Potter. Noi abbiamo i grandi prodotti della gastronomia italiana”.
Il nuovo parco è stato diviso in sette aree: salumi, pasta, gioco e sport, vino, olio, dolci. Tutto sarà molto più ludico e avrà una finalità didattica. Sono state allestite ben 30 giostre e nella sola Luna Farm, versione contadina del classico luna park, si trovano 14 attrazioni costruite da un’azienda storica italiana del settore delle giostre.
Anche il pricing è stato ridisegnato per aumentare l’appeal e il numero di visitatori. Il biglietto da 10 euro consente di girare tutto il parco per l’intera giornata. Ma se si vuole anche fare un’esperienza più coinvolgente, come un corso per imparare a fare la pizza o il gelato, il prezzo sale a 19 euro. Con 29 euro, si acquista un abbonamento annuale con ingressi illimitati.
Il parco rimarrà aperto solo dal giovedì alla domenica ma per tutto l’anno.
«È quello di cui abbiamo bisogno in Italia», ha detto durante l’incontro il presidente di Fto, Franco Gattinoni, «perché sappiamo che il turismo sta già ripartendo con dei bei numeri, dopo il disastro della pandemia. Ma per noi è importantissimo riuscire ad avere motivi di attrazione che non limitino i flussi turistici ai soli mesi estivi. E questa formula ha già funzionato con Milano, dove l’Expo ha prodotto un’affluenza turistica cresciuta negli anni successivi alla manifestazione, fino allo stop del covid. Lo stesso è successo con Torino e speriamo che funzioni con Bologna.
A sottolineare lo stretto legame tra l’eccellenza dell’agroalimentare italiano e il turismo è stato Stefano Dall’Ara, direttore partecipate Coop Alleanza 3.0, socio di Eataly World, società di gestione del parco. «Abbiamo creduto in questo concetto fin dall’inizio», ha detto, «e ancora di più crediamo in questo rilancio. Tanto più che abbiamo deciso di investire dei nuovi capitali, nonostante il momento difficile per tutta l’economia. Il nostro interesse nel progetto non è certamente quello di vendere i nostri prodotti, che sono presenti in tutt’Italia grazie ai nostri 500 punti vendita, ma piuttosto di valorizzare la filiera agroalimentare nella quale i nostri acquisti rappresentano già il 40% dei volumi. E riuscire a raccontare questa filiera rappresenta un driver per la ripartenza del turismo italiano».
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