Miami è una destinazione a tutto tondo che merita soggiorni più lunghi del canonico weekend o stop over. Perché ha molto da offrire: dall’arte alla spiaggia, alla gastronomia, cultura e natura.
E sono tante le novità sotto il cielo di Miami come spiega Jennifer Haz, director of media relations Europe del Greater Miami Convention & Visitors Bureau: «Siamo un destinazione unica perché abbiamo le spiagge e la vita urbana ma anche due parchi nazionali a 40 minuti da South Beach, Everglades – dove è possibile soggiornare con Flamingo adventures, e a gennaio ci sarà un collegamento rapido via bus – e Biscayne, per il 90% marino. È una città che cambia molto velocemente: gli alberghi – 455 con 57.821 camere – hanno tutti i prezzi, dal budget al lusso. E abbiamo la più grande concentrazione di Boutique Hotel del mondo».
TRASPORTI. Tra le infrastrutture più recenti c’è il PortMiami Tunnel per raggiungere il porto (che nel 2018 ha ricevuto 6 milioni di passeggeri in partenza per le crociere, +12,5 sul 2017) bypassando il centro e la Brightline, una linea di treni veloce operata da Virgin Trains tra Miami, Fort Lauderdale e West Palm Beach, che tra due anni si prevede collegherà Orlando in tre ore.
EVENTI. «Ospitiamo tanti eventi durante tutto l’anno. A febbraio c’è il Super Bowl (il 2) con Shakira e Jennifer Lopez, che parte dell’anno vivono qui, e il South Beach Food and Wine Festival (dal 18 al 23) con eventi e degustazioni in tutta la città».
NUOVE APERTURE. A dicembre ha aperto il Museum of Graffiti, il primo museo al mondo dedicato a questa forma di street art, nel quartiere di Wynwood. «L’idea è di fare tornare la gente che è già stata a Miami, c’è tanto da fare, nuovi ristoranti e alberghi. Tra le prossime aperture più interessanti c’è l’Art Deco Greystone Hotel, l’Hotel Polomar South Beach, l’Axelbeach Miami focalizzato sulla comunità Lgbtiq+, il Thompson South Beach, il Life House Ocean Drive e il Marriott Marquis Miami Worldcenter Hotel & Expo Center».
ETNIE COME RISORSA. A Miami vivono 150 gruppi etnici e si parlano 60 lingue. «La multienticità di Miami è una grande risorsa, e si stanno aprendo a turismo nuovi quartieri. Come Little Havana con il rito del cafezito, un piccolo espresso con molto zucchero che si beve alle 3 di pomeriggio e dà la carica per tutto il giorno, da acquistare in piccole caffetterie da una finestra aperta su strada. Fa ormai parte della tradizione di Miami, che è molto latina».
O Little Haiti, dove negli anni ’80 si sono stabiliti gli immigrati dall’isola. «Ci sono i mercati, le scuole di danza haitiana, il teatro e la musica. C’è un nuovo tour in bus per sperimentare questa cultura, è la cosa più nuova che raccomando».
TUTTO L’ANNO. Il miglior momento per visitare Miami? «Dipende. L’alta stagione è l’inverno, ma d’estate gli alberghi hanno le migliori offerte. Fa più caldo ma ci sono le spiagge a disposizione per rinfrescarsi. E dal 1 agosto al 30 settembre c’è Miami Spice, con ristoranti anche molto noti dove poter mangiare a un prezzo speciale».
I NUMERI. Nel 2018, Greater Miami and Beaches ha accolto la cifra record di 16,5 milioni di visitatori e 6,8 milioni di Day Trippers con un impatto economico di quasi 18 miliardi di dollari. Il mercato internazionale ha registrato il più alto tasso di crescita, + 4,1% sul 2017, con il 35% dei pernottamenti e 5,8 milioni di visitatori. Brasile, Colombia e Argentina sono i primi tre mercati e l’America Latina rappresenta il 45% dei pernottamenti. Al Mia – Miami International Airport sono arrivati oltre 22 milioni di passeggeri, +2% rispetto al 2017.