Mille miliardi per i trasporti e le infrastrutture negli States
Domani 31 gennaio i senatori democratici lanceranno ufficialmente la loro proposta per o trasporti e le infrastrutture americane. Il provvedimento prevede di investire mille miliardi di dollari nei prossimi 10 anni e mira a ottenere l’appoggio del presidente Donald Trump, su un problema condiviso da entrambe le parti politiche.
L’Associated Press parla di 200 miliardi di dollari per un fondo per le infrastrutture di vitale importanza. Un esempio dei tipi di progetti che potrebbero essere finanziati dal fondo è il Gateway Program che mira a sostituire e riparare le linee ferroviarie e le strutture dei tunnel tra New York e il New Jersey, alcune delle quali più vecchi di 100 anni e danneggiati dall’uragano Sandy del 2012. Si stima che il progetto potrebbe raddoppiare il numero dei treni che ogni ora passano sulla tratta nonché aiutare l’Amtrak a rendere operativa l’alta velocità, con un budget di 20 miliardi di dollari. È probabile che i leader repubblicani, che già in precedenza hanno detto di voler aspettare che sia Trump a proporre la sua idea in merito, non sosterranno il piano supportato dai democratici. E al momento non è chiaro dove i democratici prenderebbero le risorse per finanziarlo.
Durante la campagna elettorale Trump si è lamentato più volte dello stato in cui si trovano negli Usa strade, ponti, aeroporti e ferrovie e ha promesso di trovare mille miliardi per gli investimenti dedicati alle infrastrutture e di creare posti di lavoro appositi. Ma al momento non è ancora chiaro quali saranno i parametri su cui vuole muoversi: stando a quanto dichiarato dall’amministrazione Trump i dettagli per ciò che ha in mente il presidente saranno resi noti solo in primavera. I democratici invece affermano che il loro Gateway Program darà lavoro a 15 milioni di persone. Oltre ai trasporti il piano prevede fondi per la banda larga in aree rurali, costi di trattamento per l’acqua e la costruzione di impianti fognari, così come di scuole e ospedali per i veterani.
Subito dopo le elezioni era circolata la proposta di due dei consiglieri economici di Trump che prevedeva l’utilizzo di 137 miliardi di dollari di credito d’imposta per trovare i mille miliardi necessari grazie a investimenti privati sulle infrastrutture, ma gli investitori sono generalmente attirati da progetti che includano misure in grado di produrre ricavi, come i pedaggi che però sono estremamente impopolari fra gli statunitensi. Secondo un recente sondaggio del Washington Post il 66% delle persone sarebbe contrario a garantire crediti d’imposta a investitori privati con lo scopo di fargli finanziare delle infrastrutture che poi diventerebbero a pagamento. Contraria a questa soluzione è anche l’American Association of State Highway and Transportation Officials nonché la lobby dell’industria dei trasporti che vuole un incremento dei fondi federali sulle infrastrutture e non crediti d’imposta privati. Quello che serve davvero secondo l’associazione e i lobbisti sono soldi per far crescere il livello di manutenzione e delle riparazioni su strutture che nella maggior parte dei casi sarebbero comunque non adatte al pagamento di un pedaggio.