L’Associated Press parla di 200 miliardi di dollari per un fondo per le infrastrutture di vitale importanza. Un esempio dei tipi di progetti che potrebbero essere finanziati dal fondo è il Gateway Program che mira a sostituire e riparare le linee ferroviarie e le strutture dei tunnel tra New York e il New Jersey, alcune delle quali più vecchi di 100 anni e danneggiati dall’uragano Sandy del 2012. Si stima che il progetto potrebbe raddoppiare il numero dei treni che ogni ora passano sulla tratta nonché aiutare l’Amtrak a rendere operativa l’alta velocità, con un budget di 20 miliardi di dollari. È probabile che i leader repubblicani, che già in precedenza hanno detto di voler aspettare che sia Trump a proporre la sua idea in merito, non sosterranno il piano supportato dai democratici. E al momento non è chiaro dove i democratici prenderebbero le risorse per finanziarlo.
Durante la campagna elettorale Trump si è lamentato più volte dello stato in cui si trovano negli Usa strade, ponti, aeroporti e ferrovie e ha promesso di trovare mille miliardi per gli investimenti dedicati alle infrastrutture e di creare posti di lavoro appositi. Ma al momento non è ancora chiaro quali saranno i parametri su cui vuole muoversi: stando a quanto dichiarato dall’amministrazione Trump i dettagli per ciò che ha in mente il presidente saranno resi noti solo in primavera. I democratici invece affermano che il loro Gateway Program darà lavoro a 15 milioni di persone. Oltre ai trasporti il piano prevede fondi per la banda larga in aree rurali, costi di trattamento per l’acqua e la costruzione di impianti fognari, così come di scuole e ospedali per i veterani.
Subito dopo le elezioni era circolata la proposta di due dei consiglieri economici di Trump che prevedeva l’utilizzo di 137 miliardi di dollari di credito d’imposta per trovare i mille miliardi necessari grazie a investimenti privati sulle infrastrutture, ma gli investitori sono generalmente attirati da progetti che includano misure in grado di produrre ricavi, come i pedaggi che però sono estremamente impopolari fra gli statunitensi. Secondo un recente sondaggio del Washington Post il 66% delle persone sarebbe contrario a garantire crediti d’imposta a investitori privati con lo scopo di fargli finanziare delle infrastrutture che poi diventerebbero a pagamento. Contraria a questa soluzione è anche l’American Association of State Highway and Transportation Officials nonché la lobby dell’industria dei trasporti che vuole un incremento dei fondi federali sulle infrastrutture e non crediti d’imposta privati. Quello che serve davvero secondo l’associazione e i lobbisti sono soldi per far crescere il livello di manutenzione e delle riparazioni su strutture che nella maggior parte dei casi sarebbero comunque non adatte al pagamento di un pedaggio.