L’aveva detto poche settimane fa a margine della presentazione delle nuove divise di Alitalia il direttore commerciale di Alitalia Fabio Lazzerini: «Stiamo negoziando con Etihad il ritorno a casa del programma, entro fine anno completeremo l’operazione. Dobbiamo solo decidere se rilevare da Etihad la società Alitalia Loyalty, o farne una nuova».
È di queste ore, invece, la conferma che, una volta riacquisito il programma, le miglia già guadagnate dai frequent flyer non andranno in fumo. Una buona notizia per i soci del programma, «per i quali il programma proseguirà senza interruzioni», come recita una nota di Alitalia, visto che le miglia non ancora utilizzate sarebbero diversi miliardi, per un controvalore a sua volta di decine di milioni.
Il programma MilleMiglia, con il suo database, era stato rilevato da Etihad ai tempi della joint venture con Alitalia per 112 milioni, cifra con cui il vettore arabo era entrato in possesso del 75% della società Alitalia Loyalty. Una cifra che, visto il valore commerciale che i programma frequent flyer rivestono per le compagnie («anche nella disastrata Alitalia, che perde 1 milione al giorno, la controllata Alitalia Loyalty nel 2015 ha guadagnato 14 milioni», scriveva all’epoca Il Sole 24 Ore), era sta giudicata da più parti come inferiore al reale valore di mercato. «Fonti interne parlano di un valore societario almeno il 70% superiore rispetto a quanto corrisposto in sede di acquisto, vale a dire quasi 100 milioni di netto», aggiungeva a tal proposito il quotidiano finanziario.
Il tutto, adesso, in attesa di conoscere quali saranno i termini della negoziazione che Alitalia e Etihad stanno portando avanti da qualche mese, e che probabilmente arriverà a conclusione nelle stesse settimane in cui anche i nuovi proprietari della compagnia saranno stati decisi.