Saluta e se ne va il finora ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Ma il palazzo e la dirigenza di via di Villa Ada, a Roma, restano lì in attesa del prossimo inquilino. Ieri, giovedì, il giorno del commiato con il segretario generale Lorenzo Quinzi, portatore di un messaggio chiaro: «Abbiamo raggiunto l’obiettivo di creare una struttura che esiste e ha basi solide», avrebbe detto, con riferimento al dicastero, appunto.
Il cosiddetto Mitur rimarrà, ma è ormai pressoché certo che ingloberà anche lo Sport, in vista dei grandi eventi che l’Italia si prepara a ospitare, dalla Ryder Cup di golf alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina.
E se l’ipotesi di Chiara Colosimo, come papabile ministro, è durata il tempo di uno schiocco di dita, spunta ora un nome destinato a restare: si tratta di Andrea Abodi, tecnico in quota Fratelli d’Italia, talmente apprezzato da Giorgia Meloni da fantasticare per lui un futuro da sindaco di Roma.
Abodi, con tutta probabilità, guiderà dunque il ministero del Turismo e dello Sport e il suo profilo – seppure legato in primis a quest’ultimo – lo vede all’altezza di coprire entrambi gli ambiti. Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e consigliere dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi), Abodi è stato a capo della Lega Serie B di calcio e consigliere federale della Figc. Dal 2021, però, fa anche parte de Comitato Permanente di Promozione del Turismo in Italia e, da quest’anno, è stato nominato dal ministro del Turismo componente dell’Osservatorio Nazionale del Turismo per i prossimi tre anni.