Minori a bordo, Ryanair si difende: “Mai applicati costi extra”

Minori a bordo, Ryanair si difende: “Mai applicati costi extra”
28 Agosto 11:45 2024 Stampa questo articolo

Il Consiglio di Stato suona il gong e Ryanair torna sul ring, più agguerrita che mai. La low cost irlandese non ha digerito affatto la recente sentenza di Palazzo Spada, che ha dato ragione a Enac, respingendo l’appello del vettore sui costi extra per i posti sugli aerei degli accompagnatori di minori e disabili. Così ha partorito un comunicato tanto scarno nella forma – appena quattro righe – quanto caustico nei toni. Eccolo: “Ryanair non addebita alcuna tariffa per i bambini sotto i 12 anni che viaggiano con un adulto. La sentenza del Consiglio di Stato non richiede alcuna modifica all’attuale politica di Ryanair sui posti per le famiglie”.

Verrebbe da dire: passo e chiudo, appuntamento al round successivo. Invece no. Perché, apparentemente, i contendenti parlano due lingue diverse. la vexata quaestio riguarda infatti “gli accompagnatori“, come ricorda il dispositivo del Consiglio di Stato, mentre Ryanair si focalizza sui “bambini sotto i 12 anni”.

Per sciogliere il nodo di Gordio in salsa irlandese ci affidiamo alla spiegazione contenuta nel sito del vettore: “È obbligatorio che almeno un adulto che viaggia con bambini di età inferiore a 12 anni (esclusi i neonati) prenoti un posto a sedere. Per motivi di sicurezza, un massimo di quattro bambini per ogni adulto nella stessa prenotazione riceverà un posto a sedere gratuito accanto all’accompagnatore”. Così è (se vi pare).

La vicenda, insomma, ha assunto i contorni di una saga nordica, che risale all’estate 2021, quando Il Tar del Lazio decide, con un decreto monocratico, di accogliere parzialmente alcune richieste proposte da Ryanair sul regolamento varato da Enac sul tema. Una battaglia senza esclusioni di colpi, tra multe e dure reazioni, che coinvolge anche Wizz Air, Volotea ed easyJet.

Nuova puntata a settembre 2021: il Tar del Lazio rigetta, in sede cautelare, il ricorso presentato da Ryanair contro il provvedimento di Enac. Poco più di un anno dopo altra sconfitta per la low cost irlandese di Michael O’Leary: ancora una volta il Tar del Lazio dà ragione a Enac.

E arriviamo al 26 agosto 2024, quando, appunto, anche il Consiglio di Stato risponde picche a Ryanair. Viene confermata la piena legge del provvedimento dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, che aveva interdetto la richiesta di costi extra da parte delle compagnie per la prenotazione del posto vicino agli accompagnatori dei minori di 12 anni e dei disabili, ritenendola pratica commerciale.

Se secondo Ryanair la normativa comunitaria non prevede alcun obbligo, in base al quale la vicinanza tra minore e accompagnatore debba essere gratuita, Palazzo Spada, sposa la tesi di Enac, secondo cui la safety assicurata dalla vicinitas dell’accompagnatore non può essere considerata un servizio extra, di cui poter beneficiare solo previo pagamento di un costo aggiuntivo.

Al fianco di Enac si era schierata Federconsumatori: “Gli accompagnatori di minori di 12 anni e disabili devono poter scegliere il posto vicino senza costi aggiuntivi – si legge in un comunicato – Una vicenda che abbiamo seguito fin dal 2021, quando l’Enac ha disposto il Regolamento in materia. Accogliamo con soddisfazione, quindi, il pronunciamento del Consiglio di Stato: è una misura di civiltà, ma anche di sicurezza. Ci auguriamo che questo sia l’inizio di una svolta, per questa e altre compagnie aeree, affinché si decidano a dare la giusta e doverosa attenzione ai diritti dei passeggeri”.

Enac esulta, Ryanair mastica amaro. Ma non finisce qui, potete giurarci.

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