by Andrea Lovelock | 8 Novembre 2022 15:30
Missione in Israele, dal 13 al 17 novembre, per i giovani albergatori italiani di Federalberghi che hanno ripreso il format esperenziale giunto alla sua tredicesima edizione. Dinno de Risi, presidente nazionale giovani albergatori dell’associazione, ha evidenziato: «Il nostro comitato è una sorta di palestra associativa per fare esperienza, in prima linea nell’hôtellerie, ed è motivo per cui i principali progetti che cerchiamo di portare avanti sono su tre direttrici: Scuola, Formazione ed Europa».
«Sul fronte scuola – ha spiegato – si tratta di una partnership tra mondo del lavoro e scolastico, mentre per la formazione cerchiamo di preparare i giovani albergatori a livello regionale alle nuove sfide del turimo. E uno dei prossime appuntamenti sarà un focus sul metaverso. Progetto Europa, invece, è un confronto con destinazioni molto simili alla nostra, ma anche molto differenti: andiamo a visitare nel concreto certe mete per osservarne l’ospitalità. Israele, nella fattispecie, con mare, cultura, archeologia e religione, è davvero simile all’Italia».
Il prossimo meeting avrà luogo, dunque, in Terra Santa. E sarà anche una bella occasione promozionale per il Paese, come ha sottolineato la direttrice italiana dell’Ente del turismo Go Israel, Kalanit Goren: «Siamo pronti ad accogliere la delegazione di albergatori italiani. Presenteremo il nostro turismo già molto sviluppato, con strutture ricettive molto interessanti; faremo visitare Gerusalemme, Tel Aviv con alberghi sul lungomare e molti 5 stelle. Sarà un modo per rafforzare i legami professionali, dal deserto del Negev al nord di Israele (Galilea), fino al Mar Rosso.Focus anche sul cibo kosher, peculiarità dei nostri hotel. E sono previsti incontri con gli albergatori israeliani».
Maria Grazia Falcone, direttrice comunicazione dell’Ente israeliano, ha poi aggiunto: «I giovani imprenditori dell’hôtellerie faranno esperienza diretta del modello “two cities, one break” perché è una formula che ha riscosso molto successo nei vari mercati, soggiornando a Gerusalemme e Tel Aviv. Dal 17 dicembre si aprirà anche il nuovo volo diretto da Roma a Eilat».
È poi intervenuto Michele Casadei, vicepresidente comitato giovani albergatori e responsabile del Progetto Europa: «Il nostro è un progetto ambizioso che nasce dalla volontà di scoprire e imparare. In 13 anni abbiamo visitato diverse mete, l’ultimo viaggio è stato a Istanbul (Turchia) poco prima della pandemia. Ora, dopo tre anni, ricominciamo con una destinazione molto bella e “challenging”m come Israele. Il tutto nasce da una interlocuzione di Alberto Corti di Confturismo, con un link diretto che ha reso possibile questa missione. E ora, dopo 4 mesi di lavoro, abbiamo allestito un bel programma, con visite mirate alle mete interne».
«La grande richiesta degli albergatori italiani – ha aggiunto Casadei – dimostra l’alto interesse per la meta Israele e curiosità su come funzioni l’ospitalità nel Paese. Si tratta di uno dei pochi viaggi organizzati con referenti istituzionali, e quindi con il ministero del Turismo israeliano e con l’Ente del turismo Go Israel. Stiamo parlando di una delle destinazioni che ha avuto tra i migliori trend di crescita nel segmento altospendente. Quello italiano per Israele è uno dei primi cinque hub europei per numero di collegamenti da ogni parte d’Italia, da Napoli, Roma, Milano, Bologna. E un tour operator importante ci ha supportato nella scelta di mete e alberghi».
La delegazione è composta da 40 albergatori italiani che faranno una full immersion nella destinazione e incontreranno, tra gli altri, i responsabili vendite della catena Dann, tra le più grandi in Israele. Poi è previsto un incontro con oltre 15 albergatori israeliani. E ancora: visite mirate come quella all’American Colony (albergo che risale all’800), tra i primi investimenti occidentali in Israele. Ci sarà poi una visita in Palestina con escursione fino a Betlemme. «Un programma denso – ha conluso il vp – che ci insegnerà tanto. Durante questo viaggio vogliamo capire quali sono i buoni metodi e le buone pratiche dell’hôtellerie israeliana. Vogliamo capire come si offrono i vari servizi, dall’accoglienza alle prime colazioni, per apprendere una realtà importante che conta più di mille albergatori israeliani associati».
Da parte sua Alberto Corti, responsabile settore turismo Confcommercio, ha sottolineato: «Sono un fan di queste iniziative e sono soddisfatto per due motivi: innanzitutto per il fatto di vedere che riprende e torna a regime questa attività di confronto internazionale dopo che la pandemia ha resettato, non solo i flussi, ma anche le certezze e gli stereotipi sul nostro turismo. Dobbiamo ricominciare a imparare, soprattutto se si considera che oggi è diventato primario il turismo esperenziale. Allora confrontarsi sulle offerte ricettive diverse è un modo per crescere e rilanciarsi con nuove soluzioni per approcciare il mercato che è cambiato. L’altro motivo è legato alla scelta di Israele che è indubbiamente “il” viaggio nell’immaginario esperenziale italiano, un Paese dove i risultati nel turismo sono arrivati: a partire dall’offerta aerea molto cresciuta, che dimostra il lavoro fatto dalle autorità israeliane e dagli operatori locali sulla attrattività e nel suo rapporto con l’Italia, rispondendo appieno a un target di turista esigente e sempre più attento alla qualità delle strutture alberghiere e delle visite da effettuare in loco».
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