Altro che criptovalute, nel trasporto aereo la moneta di scambio più preziosa sono gli slot, ovvero le bande orarie per i decolli delle aerolinee che in taluni casi assumono valori quasi inestimabili per riempire aerei e fare la fortuna di certe rotte. Un tesoretto che dal 1997 è gestito da Assoclearance, l’associazione no profit incaricata dallo Stato di assegnare gli slot e raccomandare gli orari, che ha come membri 6 compagnie aeree e 17 gestori aeroportuali italiani.
I vettori e le società di gestione degli scali che beneficiano di questo servizio ne sopportano i costi, in funzione degli slot concessi e del volume di movimenti generati. Intervistiamo il presidente Fausto Palombelli, grande esperto di trasporto aereo con importanti trascorsi nel management di Alitalia e Aeroporti di Roma.
Come svolge in concreto la propria attività Assoclearance?
«Di fatto, è il coordinatore nazionale degli slot: un regolatore che si occupa di pianificare i voli e ottimizzare la capacità massima degli aeroporti. Faccio un esempio pratico: per la winter 2024-25, dal 27 ottobre al 29 marzo, il coordinatore riceve, con un anticipo di circa sei mesi, le richieste orarie di atterraggio e decollo. L’Enac stabilisce lo status degli aeroporti, differenziandoli in “coordinati (20 scali) o ad orari facilitati (4 scali)”, in funzione del livello di congestione del traffico. La pianificazione dei vettori avviene sulla base della disponibilità di aeromobili e relativi equipaggi, nonché della necessità di collegare coppie di aeroporti, in particolare quelli intercontinentali, ad orari graditi ai passeggeri. Gli aeroporti, da parte loro, tendono a voler impiegare al massimo la loro capacità infrastrutturale, ovvero il numero di movimenti gestibili giornalmente, stabiliti dai Comitati di Coordinamento Aeroportuale».
Quando entrate in gioco voi e in che modo?
«Una volta ricevute le richieste di slot da parte di un vettore e dopo aver verificato se questi è autorizzato a volare in Italia, il nostro team controlla se si è in presenza di diritti storici sugli orari o se si tratta di una richiesta nuova. Analizziamo la situazione nel complesso e procediamo con la conferma dello slot se disponibile, oppure offriamo alternative al vettore. In caso di impossibilità a offrire uno slot “accettabile”, la richiesta viene posta in lista di attesa».
L’associazione interagisce in qualche modo con l’Unione europea?
«Assolutamente sì. Questa attività è regolata dalla normativa Ue che definisce in maniera tassativa le regole del gioco e la terzietà del coordinatore, sia in termini di verifica degli slot storici occupati con continuità negli anni (vale il Grandfhater Rights per cui il richiedente deve volare in una stagione almeno l’80% del singolo slot concesso), sia per la definizione dei vettori “New entrant”. I dati sono contenuti nel nostro sistema operativo, cuore tecnologico di Assoclearance, custode di anni di gestione. Un lavoro delicato perché senza approvazione dello slot, un volo non si può operare e vendere».
Quali sono per voi le sfide future?«Sostituiremo l’attuale sistema operativo per la gestione della clearance aeroportuale, non più adeguato all’evoluzione nei cieli, puntando alla Certificazione Iso 27001 per la cyber security. In questo modo garantiremo una maggiore tempestività di risposta verso i fruitori del servizio e un processo d’integrazione ancora più efficiente con i sistemi operativi aeroportuali. Dopodiché, Assoclearance sarà in grado di offrire servizi di consulenza o di gestione remota delle attività di coordinamento clearance, anche a favore di Paesi terzi».
Veniamo a Ita-Lufthansa: che ruolo giocherete nella questione dei remedies pattuiti con l’Ue?
«Assoclearance, come i nostri omologhi europei, è interpellata direttamente dalla Commissione Ue (DG Competition) per accertare se, nei casi di acquisizione di compagnie aeree, ci siano potenziali criticità di natura competitiva. A tal proposito abbiamo già assolto al nostro compito. Ora, una volta che i competenti organismi europei preposti avranno preso una decisione, interverremo dando seguito operativo a quelle che saranno le decisioni riguardo ai remedies proposti alle compagnie».
A suo parere come si può regolamentare meglio la materia degli slot, vero tesoretto in mano ai vettori?
«Le istituzioni europee hanno da tempo avviato un progetto di revisione del Regolamento, in discussione per la prima metà del 2025, nel cui ambito si sta valutando l’introduzione di nuovi concetti, tra cui quello rilevante del trading. Questo determinerebbe una valorizzazione economica degli slot stessi, che rappresentano un importante asset per i vettori».