Il misterioso mondo del ventenne in adv
La nuova sfida per tour operator e adv si chiama Generazione Z, ovvero la fascia di clientela tra 16 e 22 anni. Forse ancora più preziosa dei Millennial. È il target di viaggiatori del futuro, su cui ruotano una serie di domande: acquisteranno pacchetti? Frequenteranno le agenzie? Come intercettarli?
Media internazionali e società di ricerca come l’Huffington Post ed EyeForTravel hanno stimato il loro valore commerciale: se i Millennial nel travel valgono 200 miliardi di dollari, la Gen Z secondo il Digital Tourism Think Tank entro il 2020 costituirà il 42% di tutti i consumatori turistici al grido di tecnologia, globalità e sharing economy.
Iperconnessi, questi viaggiatori sembrano allergici ai luoghi fisici dove finalizzare le loro scelte, che siano boutique o agenzie di viaggi, e la tendenza è quella di preferire il web. Di fronte a queste abitudini di consumo, come si può reagire e rendere appetibile l’offerta organizzata di t.o. e la consulenza specializzata di adv?
Se in un mercato di riferimento come quello statunitense c’è preoccupazione intorno a queste nuove sfide, per l’incalzante concorrenza di player come Airbnb e di portali che consentono un fai da te allargato a tante modalità di prenotazione, è altrettanto vero che la tecnologia indossabile può dare un contributo agli operatori per presidiare i bacini di traffico, essere reattivi e propositivi.
All’ultimo International Pow Wow a Washington DC, ha riferito Romano D’Antonio, product manager di Marcelletti Tour Operator, la richiesta ricorrente scambiata tra buyer e seller statunitensi è stata orientata a tematizzare i pacchetti. Diversificare le motivazioni del viaggio, ricercando vere e proprie nicchie di potenziali clienti, soprattutto se giovani: si va dai viaggi on the road in Harley Davidson alle esperienze di birdwatching nei grandi parchi nazionali, fino ai mountainbiker tour. Tutti di grande appeal per gli Under 35.
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