Di campagna in campagna per andare in soccorso delle zone colpite dalle sciagure. Così, dopo #Thisisischia – nata per aiutare l’isola campana dopo la frana del novembre 2022 – Daniela Santanché ne pensa una ad hoc per l’Emilia Romagna, devastata dall’alluvione. Il ministro del Turismo ne parla in due interviste rilasciate a La Stampa e Il Tempo.
«Le associazioni di categoria stanno chiedendo una campagna di supporto – afferma Santanché – e la lanceremo insieme ad Enit. D’accordo con l’assessore regionale a Mobilità e trasporti, Infrastrutture, Turismo e Commercio, Andrea Corsini, e con il governatore, sabato 27 maggio sarò a Rimini e Riccione. Faremo una conferenza stampa per presentarla. Diremo che la Riviera è pronta e domanderemo: non hai ancora scelto dove andare in vacanza? Scegli la Romagna, perché oltre a mangiare bene e vedere posti belli, quest’anno puoi fare anche un’azione solidale».
Santanché ci tiene a sottolineare che non va fatto passare il messaggio di una «regione distrutta. L’Emilia Romagna è e deve restare attrattiva e va interrotta ogni narrazione negativa. Voglio rassicurare tutti sulla piena agibilità di stabilimenti, spiagge e strutture ricettive e ai turisti che confermino le loro intenzioni di viaggio qui intendo dire che compiono una scelta anche solidale».
Dal particolare al generale, la ministra ricorda che il comparto già vale oltre il 13% del Pil, ma come spesso sottolineano gli esperti del settore, si può fare di più, molto di più. «Le risorse che si investono nel turismo – ribadisce il ministro – hanno un moltiplicatore davvero elevato e gli investimenti in questo campo sono un volano per l’intera economia nazionale».
Il via libera delle Camere al Piano strategico sul turismo 2023-2027 può essere, da questo punto di vista, una grande opportunità. Il progetto, infatti, passa non solo dalle mete più note, peraltro alle prese con l’overtourism – come Roma, Firenze e Venezia – ma soprattutto da quelle meno reclamizzate. Santanché è convinta che il turismo vada gestito per non rischiare di subirlo e di provocare percezioni negative delle comunità locali. Proprio il sovraffollamento può indurre gli abitanti a guardare con un certo fastidio i flussi di visitatori, soprattutto se incontrollati. Per questo, nota il ministro, «si può incentivare la dispersione dei turisti all’interno della città, suggerendo la visita di mete meno note e di aree meno turistiche». Obiettivi da mettere a fuoco? Il turismo termale e il cicloturismo, ad esempio».
E mentre il ministero del Turismo mette sul piatto 1 miliardo e 380 milioni di euro a disposizione degli operatori, allo scopo di innalzare i livelli qualitativi delle strutture turistiche, si guarda già avanti ad appuntamenti di livello mondiale, come il Giubileo del 2025, le Olimpiadi di Milano–Cortina del 2026, senze dimenticare l’Expo 2030. «Solo per il Giubileo – spiega Santanché – sono previsti 30 milioni di turisti, un flusso imponente che coinvolgerà non solo Roma ma tutta Italia. Per ExpoRoma2030 ogni ministero sta dando il massimo per far in modo che l’Italia si aggiudichi questo grande evento. Roma ha tutte le carte in regola per vincere e ripercorrere la strada di Milano, cambiata radicalmente dall’Expo 2015 con benefici in termini strutturali e di flussi di visitatori di cui gode ancora oggi».