Treni, aerei, bus, taxi: la mobilità in Italia è in pieno rilancio post pandemia, anche se l’irruzione dei pagamenti digitali non ha avuto una diffusione omogenea nel territorio nazionale.
In altre parole la crisi che il mercato della mobilità in Italia ha dovuto affrontare nel corso degli ultimi anni volge finalmente al termine e alcuni comparti, soprattutto in ambito locale (dalla sharing mobility ai treni), hanno addirittura già superato il 2019 in termini di spesa dei consumatori.
Ma ci sono altri settori, vedi il trasporto medio-lungo raggio, pur in ripresa, che presenta valori ancora lontani dal pre-pandemia. È il dato di fondo del rapporto sul mercato della mobilità curato dall’Osservatorio Digital del Politecnico di Milano (PoliMi), in occasione del webinar “La mobilità in Italia: valori di mercato e strumenti di pagamento nel 2022”.
Nel dettaglio la sharing mobility, il taxi, l’autonoleggio e i treni nel 2022 hanno dunque già superato i valori pre-pandemia dei rispettivi settori, mentre più debole appare la ripresa dei trasporti su medie e lunghe distanze, con un mercato che raggiunge circa due terzi del valore del 2019 per autobus (66%) e aerei (73%). E sul fronte dei pagamenti, il contante è ancora predominante nella mobilità urbana, ma i pagamenti digitali sono in crescita per treni (+18 %) e autobus (+10 punti percentuali) sul 2019. Sempre più consumatori inoltre scelgono carte e wallet per parcheggi e trasporto pubblico locale.
Nonostante il ricorso a strumenti di pagamento elettronici nella mobilità riguardi ancora solo una transazione su 10, il digitale sta aumentando la sua incidenza anche nei comparti più tradizionalmente legati al contante: ne è un esempio il mercato del trasporto su taxi, dove la penetrazione delle carte di pagamento nel 2022 ha raggiunto il 27% del totale.
Il comparto aereo, il più rilevante e insieme il più colpito dalla pandemia, segna nel 2022 un +65% rispetto all’anno precedente, assestandosi a un valore complessivo di 9,9 miliardi di euro (-27% sul 2019). Anche il mercato dei traghetti, complice il recupero del turismo internazionale, fa intravedere segnali di ripresa: dopo un anno di stabilità, il volume delle transazioni è tornato infatti a crescere sfiorando i 2 miliardi di euro (+29% sul 2021), ancora lontano però dai 2,4 miliardi raggiunti nel 2019.
Il settore del trasporto su autobus a medio-lungo raggio nel 2022 registra un +24% sul 2021 per un valore totale di 310 milioni di euro, dato però ancora lontano dal pre-pandemia, mentre il trasporto ferroviario, dopo due anni di incertezza e grazie a un periodo estivo molto positivo, supera invece seppur di poco (+1%) il 2019. Anche il mercato dell’autonoleggio, come il trasporto ferroviario, ha conseguito risultati positivi: con oltre 1,5 miliardi di euro (+66% sul 2021) nel 2022 il settore ha già superato il valore pre-pandemia del 9%.
Nel trasporto pubblico locale i servizi urbani (autobus, metropolitana e tram) hanno raggiunto nel 2022 un transato complessivo pari a 3,8 miliardi di euro, facendo segnare un +46% sul 2021 e recuperando quasi completamente il gap con il 2019. Il mercato dei taxi, dopo una forte contrazione nel 2020, è quello con la crescita maggiore rispetto al 2021 (+81%), sfiorando gli 1,5 miliardi di euro (250 milioni in più rispetto al 2019).
Il mercato del pedaggio autostradale, che rappresenta la seconda voce principale della mobility in Italia dopo il trasporto aereo, nel 2022 vale nel complesso oltre 8,5 miliardi di euro (+6% sul 2021), superando leggermente il valore del transato del 2019, mentre il settore delle Ztl fa registrare una forte ripresa anno su anno (+32% sul 2021), ma il valore complessivo del comparto (62 milioni) resta ancora lontano dai 90 milioni del 2019.
Per quanto concerne infine il mercato delle soste, quello su strisce blu nel 2022 ottiene una crescita di circa il 10% anno su anno, mentre il mercato delle soste in struttura, che comprende i pagamenti per i parcheggi effettuati nelle apposite strutture, sia urbane sia in aeroporti, porti e stazioni, cresce del 38% e nel 2022 supera il miliardo di euro di transato, sfiorando i livelli del 2019.
«A fronte di fattori positivi come l’allentamento della morsa della pandemia, che hanno fatto riprendere almeno in parte il turismo internazionale e i viaggi di lavoro – spiega Eleonora Lorenzini, direttrice dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano – per il settore della Mobilità nel 2022 sono sorte nuove difficoltà come l’inflazione e i rincari delle materie prime. Ciò nonostante alcuni comparti sono già tornati ai livelli del 2019. Altri, complice anche l’aumento dei prezzi, hanno mostrato segnali di ripristino incoraggianti con valori pari o superiori ai due terzi rispetto al pre-pandemia».
Nel 2022 il contante rimane lo strumento preferito dai consumatori nella quasi totalità dei casi, ma il digitale conferma la sua penetrazione in alcuni comparti facendo da volano al rilancio di mercati tradizionalmente più legati al pagamento fisico o in loco. È il caso degli autobus a medio-lungo raggio: aumenta, infatti, di 12 punti percentuali rispetto al 2019 l’incidenza dell’acquisto tramite carte e wallet proprietari degli operatori di trasporto. Anche i canali online diventano più rilevanti, passando dal 54% di incidenza nel 2019 al 64% nel 2022 e recuperando a valore circa l’80% del pre-pandemia.
Anche nel mercato del trasporto ferroviario si conferma il ricorso a strumenti elettronici sia per prenotare che per pagare: l’online incide, infatti, sul 59% dei volumi del comparto, segnando una crescita di ben 18 punti percentuali sul 2019.
«Il pagamento fisico – aggiunge Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milan – resta prevalente per i servizi di mobilità urbana, come nel caso del trasporto tramite autobus, metropolitana e tram, dove più di nove transazioni su 10 sono ad oggi fatte attraverso i canali più tradizionali. Tuttavia, il digitale sta aumentando la sua incidenza anche nei comparti da sempre legati al contante. Il mercato dei taxi, dove i pagamenti tramite carta sono arrivati a rappresentare il 27% delle transazioni totali, ad esempio, rappresenta un segnale che testimonia come i consumatori, fra cui turisti e persone che viaggiano per lavoro, siano sempre più propensi ad utilizzare strumenti cashless».