by Andrea Lovelock | 25 Marzo 2021 12:42
Gli operatori della neve la chiamano “coda bianca”, ed è la finestra temporale di due, tre settimane che potrebbe aprirsi per concedere agli sciatori e agli impianti di risalita un sia pur breve scampolo di attività montana. Spiraglio, questo, che dipenderà dalle decisioni del governo, dalla tenuta dell’innevamento sulle cime e dalle condizioni meteo, con i comprensori sciistici delle Alpi che sarebbero pronti a riaprire subito dopo Pasqua.
Secondo il notiziario online neveitalia.it a Cervinia, la condizione dell’innevamento è molto buona e con il placet dell’esecutivo Draghi si potrebbe riaprire dal 6 aprile fino ai primi di maggio.
Stesse probabilità per Plan de Corones in Alto Adige, dove applicando le rigide regole anticontagio e il distanziamento fisico agli impianti, si ipotizza un’apertura di due settimane anche se solo per i residenti e i possessori di seconde case provenienti da altre regioni.
Pronti a riaprire anche gli impianti della Sitas a Livigno, con l’ok della Regione Lombardia se si sarà tornati in zona gialla. Così come in Val Senales: se la Provincia di Bolzano uscirà dalla zona rossa il comprensorio potrebbe aprire alcune piste con facilty negli accessi giornalieri.
Ci sono poi le aree dove solitamente si scia anche a maggio e giugno come il Pirovano (Stelvio) e il Ghiacciaio Presena (Ponte di Legno-Tonale), dove le funivie sarebbero pronte a riaprire fino a metà maggio.
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