Mr Ryanair: «Solo lungo raggio nel futuro di adv e t.o.»

09 Febbraio 13:33 2022 Stampa questo articolo

Con 82 rotte sull’Italia e 17 nuovi collegamenti su Roma, l’operativo estivo di Ryanair, il più esteso di sempre, apre una stagione molto aggressiva sul nostro Paese con un investimento complessivo di 9 miliardi di euro. In particolare, i nuovi collegamenti su Roma Fiumicino e Ciampino riguardano destinazioni leisure tra cui Berlino, Bruxelles, Colonia, Fez, Gran Canaria, Cefalonia, Minorca, Praga, Stoccolma, Valencia, Zadar, Tangeri, East Midlands. Dalle due basi di Milano (Bergamo e Malpensa), invece, sono in programma 144 rotte di cui tre nuove per Madeira, Newcastle e Francoforte Hahn.

«Nessun’altra compagnia aerea può vantare un volume di investimenti così consistente», ha sottolineato il ceo Michael O’Leary nella prima di due conferenze stampa, una Roma e l’altra a Milano, convocate oggi in Italia.

Anche alla luce di ciò, il numero uno della low cost che rilancia l’offensiva nei confronti di competitor come Wizz Air, muove al nostro governo tre richieste, avanzate da tempo: «Eliminare l’addizionale comunale, che tra l’altro esiste solo in Italia e serve per pagare gli ex dipendenti Alitalia; permettere il raddoppio dei voli Ryanair fino a 200 frequenze giornaliere, non appena impiegheremo aerei ecologici già ordinati; e sospendere le tasse ambientali discriminatorie sui voli a corto raggio imposte dall’Ue, che limitano la libertà di movimento e danneggiano il turismo in Italia. Se il governo accoglierà queste istanze, da qui al 2026 potremo portare sullo Stivale una flotta di 92 aerei generando migliaia di posti di lavoro e contribuendo non poco al rilancio turistico del Paese».

E dopo aver snocciolato i numeri della potenza di fuoco dell’offerta estiva Ryanair con 25 nuovi aerei basati sul territorio italiano, 29 aeroporti serviti e 17 basi operative da nord a sud, O’Leary non ha risparmiato battute al vetriolo su Ita Airways: «La newco italiana perde terreno e ha già intascato 3,5 miliardi di euro di aiuti di Stato, mentre Ryanair fa accordi con gli scali decentrati, contribuisce all’indotto turistico italiano e paga le tasse aeroportuali».

E l’ipotesi di partnership con Lufthansa? «Per Ita – afferma – sarebbe una pessima scelta perché questa alleanza si porterebbe inevitabilmente traffico nei bacini di Monaco e Francoforte, mentre per vettori come Ryanair si aprirebbero nuove opportunità proprio sul mercato italiano».

Poi, O’Leary, rispondendo a una domanda de L’Agenzia di Viaggi Magazine, ha lanciato la sua profezia sul futuro del trade turistico: «L’evoluzione del travel è sotto gli occhi di tutti e le agenzie di viaggi diventeranno sempre più piccole, ma potranno presidiare mercati di nicchia, dedicandosi a gruppi organizzati, viaggi e vacanze long haul, con una crescente specializzazione come i bacini dello sport e della scuola. Per i tour operator, invece, vedo un futuro su specifici target quali viaggi di nozze, viaggi avventura e vacanze su mete lungo raggio. Questo perché lo sviluppo dei voli a medio-corto raggio e la facilità d’accesso alle prenotazioni dirette, induce l’utenza turistica a prenotare in autonomia».

In chiusura il ceo di Ryanair è stato molto prudente negli scenari operativo-finanziari: «Con prospettive che cambiano continuamente è difficile prevedere quanto recupereremo quest’anno, ma posso dire che i nostri piani futuri stimano di arrivare al 2026 con una flotta di 600 velivoli e toccare i 200 milioni di passeggeri».

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Andrea Lovelock
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