Msc, i piani di Aponte “oltre le crociere”
C’era anche Gianluigi Aponte, presidente del Gruppo Msc, a Genova, durante la posa della prima pietra – ovvero il primo carico di ghiaia – della nuova diga del porto di Genova. Un’opera imponente, la più costosa del Pnrr (1,3 miliardi di euro) che punta a rendere il capoluogo ligure punto di riferimento del traffico merci nel Mediterraneo. Quest’opera servirà a consentire la manovra e gli approdi in sicurezza alle navi porta container e alle unità da crociera nel porto storico di Sampierdarena.
Un tema chiave per il fondatore di Msc, che – intervistato da Shipping Italy – ha parlato della diga e dei piani di crescita della compagnia, ma anche di treni, aerei e traghetti.
«Questa infrastruttura è molto importante perché Genova al momento è ingolfata, non può crescere più di tanto e noi abbiamo dei traffici che stanno crescendo e per farli crescere bisogna aumentare la capacità. Questo è l’unico modo. Per noi è una giornata importante perché aspettavamo che si facesse questa diga per portare navi più grandi e senza questa grande infrastruttura il porto non potrà mai crescere», ha commentato Aponte, guardando al futuro del business.
Per quanto riguarda lo sviluppo del Gruppo, «a livello internazionale facciamo quello che è necessario secondo il mercato, secondo i volumi. Ovviamente le cose più importanti sono le navi, quindi ci sviluppiamo molto in questo settore. Abbiamo un programma di crescita molto importante per le navi da carico e anche nel settore passeggeri», ha aggiunto.
Aponte si è poi espresso anche sui traghetti e sulle “accuse” di possibili abusi di posizione dominante, visto che a breve Msc dovrebbe rilevare il 49% di Moby, che va ad aggiungersi alle società proprietarie Gnv e Snav. «Lasciamo fare alla concorrenza. C’è l’Autorità Antitrust e deciderà. Comunque la nostra non è mai stata una filosofia di monopoli e di non concorrenza; viviamo in un mondo di concorrenza e modestamente ce la caviamo molto bene quando c’è concorrenza, quindi non ci fa paura niente. Non abbiamo bisogno di monopolizzare per avere successo, quindi continuiamo a correre, a fare concorrenza, ad adeguarci ai mercati e continueremo a essere molto competitivi. Questo è sempre il nostro obiettivo».
Altro nodo riguarda il trasporto ferroviario, settore in cui il numero uno di Msc ha dichiarato che l’acquisizione di Italo «potrebbe» far parte della strategia di ampliamento del Gruppo.
Per quanto riguarda invece gli aerei, oggi la compagnia è entrata nel settore con Msc Air Cargo e – dopo lo stop della trattativa su Ita Airways – Aponte non conferma che ci sia un interesse ancora vivo per il trasporto passeggeri. Ma nemmeno esclude un futuro rientro nell’affaire in seconda battuta, ad acquisizione di Lufthansa andata in porto. E alla domanda risponde «vedremo» e, soprattutto, «non escludo mai niente».
Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali
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