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Msc verso Alpitour?
Vago smorza: «Sono scettico»

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«Personalmente sono scettico. Ma se dovessero contattarci, un’occhiata la daremmo. Così come facciamo continuamente con le proposte che riceviamo. Il che non vuol dire che poi il business si fa». Con questa secca dichiarazione Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo di Msc Cruises e genero di Gianluigi Aponte (ha sposato la figlia Alexa, ndr), mette il “punto e virgola” sulle voci – prima insistenti, ma subito dopo smorzate – sulla possibile candidatura della compagnia di Ginevra a entrare nell’azionariato Alpitour.

Un nome, quello di Aponte, sortito subito dopo l’annuncio della Tip di Giovanni Tamburi di procedere tramite Goldman Sachs alla “valorizzazione delle quote” del primo Gruppo turistico italiano, controllato attraverso la sua Alpiholding. Un’operazione di cessione delle quote dal valore stimato di 1,5 miliardi di euro che si è sin da subito rivelata una mossa astuta, facendo lievitare i titoli di Tamburi in Borsa.

Vago, che è anche global chairman di Clia (l’associazione internazionale delle crociere), dice la sua in un’intervista a La Stampa rilasciata a Genova, a margine della presentazione della Clia European Cruise Week di marzo.

Ma il manager della famiglia Aponte non si tira indietro neanche di fronte a chi lo incalza sulla recente acquisizione del 50% di Italo. La domanda è: «Avete sborsato ben 2 miliardi. Ne è valsa la pena?». La risposta caustica: «Ntv è una società che è stata gestita molto bene, che sta portando risultati importanti. Siamo soddisfatti dell’investimento fatto».

«PREVISTI NUOVI INVESTIMENTI»

Guardando al futuro, Vago conferma il fatto che siano «previsti nuovi investimenti», viste le «opportunità di realizzare importanti sinergie: con la mobilità dei passeggeri, prima di tutto. Ma anche con le merci».

Inoltre, sottolinea, «il Gruppo Msc è in ottima salute, ha un indebitamento assolutamente sotto controllo e una liquidità invidiabile, realizza utili importanti e le banche fanno a gara a offrirci credito e a proporci affari». Tutte le strade interessanti, intende dire, restano aperte.

E sul legame sempre più stretto ferrovia-crociera, il presidente esecutivo spiega quanto segue: «Nei 20 porti nell’Europa meridionale che Msc Crociere copre con le toccate delle sue navi, vogliamo offrire ai passeggeri la possibilità di imbarcarsi sempre di più vicino a casa, nel Mediterraneo e nell’Adriatico, usando la ferrovia».

ÁVORIS (BARCELÓ): “NON SIAMO IN GARA”

Tornando all’affaire Alpi, un altro candidato dato per certo nella corsa alle quote ceduto Tip era il colosso spagnolo dell’hôtellerie, Barceló, con la sua divisione viaggi Ávoris, secondo Hosteltur “formalmente invitato a presentare un’offerta per l’acquisto di Alpitour”. Tempo poche ore e, da Ávoris stessa, è giunta la smentita. La società guidata da Juan Carlos Gonzálezriporta sempre il giornale iberico – ha precisato in un comunicato di non aver ricevuto “nessun tipo di invito a partecipare alla gara” e di non avere nessuna intenzione di innestarsi nel processo di vendita.

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