Il Gruppo Msc punta ad acquisire la maggioranza di Ita Airways. La compagnia ha manifestato al governo italiano il proprio interesse, con l’obiettivo di realizzare una partnership con il governo italiano e Lufthansa come partner industriale del progetto. Quest’ultima si è già dichiarata interessata a prendere parte all’iniziativa. L’ennesimo colpo di scena nella breve storia di Ita Airways assume ora i contorni di un grande progetto internazionale con l’entrata in campo di due pesi massimi del settore globale dei trasporti.
L’interesse del Gruppo Msc a un quota di maggioranza del vettore nasce, si legge nella nota della compagnia “dalla possibilità di attivare sinergie positive per entrambe le società sia nel settore cargo che nel settore crociere”.
Msc e Lufthansa, a seguito della manifestazione di interesse, richiedono un periodo di esclusiva di 90 giorni lavorativi e soggetto ad approvazioni regolatorie e due diligence.
Ita Airways, da parte sua, conferma di aver ricevuto tale manifestazione di interesse, che sarà esaminata nei dettagli in una prossima riunione del cda, previsto per il prossimo 31 gennaio.
Msc e Lufthansa hanno anche espresso il desiderio che il governo italiano mantenga una quota di minoranza all’interno della società.
La scalata a Ita avviata da Msc è l’ultimo atto di una storia, quella della newco, ricca di colpi di scena. Da ultimi: l’avvicinamento di Lufthansa, intenzionata ad acquisire il 40% della compagnia, e il ritorno in pista del brand Alitalia, annunciato dal presidente del vettore Alfredo Altavilla giovedì scorso in audizione alla Commissione Trasporti della Camera.
Già l’avvio dell’avventura blu (questo, forse non a caso, il colore scelto per le livree) era stato segnato da una serie di sorprese: prima l’acquisizione del marchio Az per 90 milioni di euro, poi a distanza di poche ore l’annuncio del nome Ita Airways che decolla con vestiti nuovi di zecca – come richiesto dall’Europa – e l’inedito programma fedeltà “Volare” al posto di Millemiglia.
Per quanto riguardo l’operazione Lufthansa, infine, proprio in queste ore erano arrivati segnali importanti da Bruxelles. In primis la cessazione del divieto di effettuare acquisizioni imposto alla compagnia tedesca quando, il 25 giugno 2020, l’Ue aveva autorizzato la ricapitalizzazione della casa madre con il concorso di 6 miliardi di euro pubblici.
«Il divieto è cessato, visto che la compagnia ha ormai restituito buona parte degli aiuti ricevuti», ha spiegato la portavoce della Commissione europea per la Concorrenza, Arianna Podestà. «Considerando che la maggior parte dell’aiuto è stato rimborsato – ha ribadito – il bando per le acquisizioni e i limiti alla retribuzione dei manager sono stati rimossi».
Dopo il tentativo orchestrato dal governo Conte di salvare Alitalia attraverso Ferrovie dello Stato, oggi entra in gioco un’altra azienda che – seppur con sede a Ginevra – ha scritto con le sue navi un capitolo importante della storia dell’imprenditoria italiana: Msc Group, il cui fondatore Gianluigi Aponte aveva già avuto a che fare con la nostra compagnia di bandiera.
Il miliardario svizzero, originario di Sorrento, era già stato all’epoca di Cai uno dei capitani coraggiosi riuniti dall’allora premier Silvio Berlusconi per portare il vettore fuori dalla crisi. Un’esperienza durata poco perché, già nel 2009, Aponte cedette le sue quote al Gruppo Riva.
Il resto della storia passata è cosa nota. Quella futura ancora tutta da scrivere.