«Il 2020? Per il settore dell’aviazione andrà così e così». Parola di Carlos Muñoz, presidente e fondatore di Volotea, che a margine del lancio di quattro nuove rotte dallo scalo di Venezia, dice la sua su alcuni dei temi caldi del trasporto aereo di questi mesi.
«Mi capita spesso di dover spiegare la situazione europea ai nostri investitori americani che mi chiedono come andrà il prossimo anno. Tutti gli addetti ai lavori sono d’accordo, per colpa del costo del carburante e della situazione macroeconomica, non si potrà andare in generale oltre una crescita del 2-3%, e sarà già molto».
A complicare ulteriormente le cose c’è poi la questione Boeing 737 Max. «Torneranno a volare oppure no? Se sì quando? E i passeggeri avranno problemi a salirvi a bordo, una volta che tornassero nei cieli?». Insomma, tante domande, a cui il manager si sottrae volentieri: «Sono felice di non avere questi problemi (come Ryanair e Norwegian, ndr) la nostra flotta entro il 2020 sarà composta solo da Airbus A319».
Ma le differenze tra Volotea e Ryanair, secondo Muñoz, non si esauriscono con la flotta. «Anche se a Dublino pensano che chi paga poco deve avere poco, per noi non funziona così. Per questo a bordo i passeggeri trovano anche un sistema di intrattenimento e altri servizi inclusi nel prezzo del biglietto».
E poi, i rapporti con la distribuzione tradizionale, da sempre molto importanti nel business model della low cost spagnola. «Ci crediamo molto, circa il 37% dei nostri biglietti viene venduto attraverso t.o. ed agenzie. Di questa percentuale, il 25% circa passa attraverso gds».