Musei statali, emergenza rimborsi per t.o. e agenzie
Tra le tante criticità che agenzie di viaggi e operatori del settore incoming si trovano a fronteggiare c’è anche quella delle biglietterie statali. Soldi anticipati dalle imprese per gli ingressi a musei e monumenti e letteralmente “congelati” dallo Stato o dai gestori, come spiega il vice presidente di Fiavet Lazio con delega all’incoming, Giancarlo Iacuitto.
«Dai primi di marzo non abbiamo più contatti con gestori museali e Mibact e di fatto non sono stati restituiti i soldi anticipati per biglietti inutilizzabili. Si tratta di un vero controsenso: da un lato lo Stato dice di voler aiutare le imprese anche in termini di liquidità e dall’altro trattiene soldi nostri, senza dettare una modalità di restituzione più che legittima».
Per Iacuitto il caso del Colosseo è esemplare: «Ci risultano almeno 1 milioni di biglietti acquistati dagli operatori e adv per un valore di quasi 20 milioni di euro. Per non parlare di Pompei, degli Uffizi e di altri sistemi museali in Italia. Si tratta di soldi anticipati, dalle imprese che ora sono nelle mani o dei gestori o dello Stato. ConfCulture, da parte sua, si è limitata ad applicare la legge sui voucher ma si tratta di una procedura complessa, di cui non si può ancora conoscere la tempistica per la reale fruizione. Soltanto il Vaticano ha restituito tutti gli anticipi dai primi di marzo. Ma stiamo parlando di un altro Stato. E mi risulta che la stessa procedura di restituzione è stata adottata da altri paesi europei».
La situazione, dunque, è di stallo totale con l’aggravante che nessuno sa quando ripartirà il tutto e con quali modalità, come osserva lo stesso Iacuitto: «Sappiamo bene che nulla sarà come prima nemmeno nei musei: come vi si accederà? Con quali misure-filtro? Come verranno gestite le fasce orarie? Come saranno contingentati i gruppi? Tutte domande legittime per le imprese turistiche alle quali, ad oggi, non è possibile dare risposte».