L’intera filiera turistica, dalle agenzie di viaggi agli accompagnatori, dalle guide turistiche agli albergatori, wedding planner o anche agli organizzatori di eventi, è scesa in piazza a Napoli il 1° febbraio, per manifestare e far valere le proprie ragioni di fronte alle istituzioni in questo drastico momento per l’industria del travel, messa a dura prova dalle ripercussioni della pandemia da Covid-19.
Una richiesta su tutte: lo stato di crisi per il turismo. È questo ciò che ribadiscono le centinaia di lavoratori in piazza a Napoli, guidati da Cesare Foà, presidente Adv Unite e Aidit Campania, che tra le altre ha sottolineato l’estrema urgenza – per le agenzie di viaggi e i tour operator – di ricevere i bonifici relativi al fondo perduto ad hoc ancora attesi da tanti operatori.
«In particolare – ha riferito lo stesso Foà, che durante la mattinata della manifestazione ha incontrato Ciro Fiola, presidente della Camera di Commercio di Napoli, il vice prefetto Dario Annunziata e l’assessore al Turismo della Regione Campania Felice Casucci – per una concreta e repentina ripartenza del turismo avanziamo le seguenti istanze al governo centrale: fondo perduto per le agenzie di viaggi periodo agosto-maggio 2021; trasformazione del Bonus Vacanza per tutto il 2021 in credito/detrazione di imposta al 100 % a beneficio del cliente per pacchetti viaggi e soggiorni acquistati esclusivamente in un’agenzia; prevedere la deduzione dal reddito del consumatore del 100% delle spese sostenute per l’acquisto di pacchetti turistici per gli anni 2021-23 con beneficio fiscale derivante dall’abbassamento conseguente dell’imponibile; richiedere sin da subito la riapertura coordinata del traffico internazionale sulla base di protocolli condivisi a livello europeo e poi con Paesi terzi; un contributo a fondo perduto per la riqualificazione tecnologica della dotazione strumentale e immateriale delle adv».
E ancora, «stabilire regole certe e uguali per tutti sulla vendita dei pacchetti turistici con deroghe relative al Codice del Turismo; credito d’imposta per tutti i locali commerciali, per tutte le attività dedite al turismo per almeno il 60% del canone concordato per l’intero periodo marzo 2020-maggio 2021; incrementare il fondo per l’indennizzo dei consumatori titolari di voucher non utilizzati alla scadenza di validità e non rimborsati a causa dell’insolvenza o del fallimento dei tour operator o compagnie aeree; blocco degli sfratti fino ad almeno il 31 agosto 2021 per tutti i titolari di contratto di locazione in possesso di regolare autorizzazione amministrativa per l’esercizio di attività b&b», ha concluso Foà.
Quanto alle richieste avanzate alla Regione Campania, invece, ci sono: “revisione del regolamento in materia di turismo per permettere alle agenzie di viaggi di poter svolgere un’ulteriore attività commerciale nello stesso locale adibito ad adv; istituzione di un fondo perduto per coprire i costi fissi che continuano a gravare sugli operatori del settore; lo sviluppo di una forte comunicazione dedicata alla fruizione turistica del territorio campano; formazione continua ai dipendenti in cassa integrazione per evitare di disperdere la loro capacità lavorativa; estensione dei ristori e di tutte le altre misure di sostegno che il governo vorrà adottare anche ai bed & breakfast con il solo codice fiscale della Regione Campania”, si legge nella nota di Adv Unite.
Infine, Adv Unite ha divulgato l’elenco delle richieste avanzate dal comparto turistico alla Camera di Commercio di Napoli: “azzeramento degli oneri contributivi annualità 2021; bando sui pagamenti di interessi bancari pagabili velocemente una volta acquisita la documentazione e verificata l’idoneità; bandi sul turismo di prossimità, incoming a reti integrate sia per privati che per le associazioni di categoria; riconoscimento della categoria dei commerciali come figure professionali del turismo; estensione dei ristori e di tutte le altre misure di sostegno che la Ccia vorrà adottare anche ai bed & breakfast con il solo codice fiscale della Regione Campania; attività di promozione dell’intera provincia, fatta all’estero una volta ripartiti, per sviluppare aree di minor visibilità”.
“Qualora le nostre istanze saranno disattese – conclude Adv Unite – saremo costretti a scendere in piazza ogni settimana, in quanto lavorare è un diritto e il governo deve metterci in condizione di farlo”.