Nuova campagna di protesta al grido di #CosìNonRiparto. La regia è quella del Manifesto per il turismo italiano, i protagonisti sempre i player del travel, dalle agenzie di viaggi ai grandi tour operator, passando dai network e dalle associazioni di categoria (Astoi e Fto le capofila).
Tutti riuniti in un gruppo Facebook che, in meno di 24 ore, ha superato i 2.500 iscritti e a colpi di post fa sentire il grido di allarme di un settore che, ad oggi, non crede ci siano le giuste condizioni per una pronta ripartenza. Il turismo organizzato e degli eventi – ribadisce una nota inviata alla stampa da Astoi e Fto – genera un fatturato di 20 miliardi, con 13mila aziende che danno lavoro direttamente a 80mila addetti creando un indotto di ulteriori 85 miliardi e 650mila posti di lavoro.
Queste le richieste: un vero contributo a fondo perduto per il settore; un prolungamento degli ammortizzatori sociali; un credito d’imposta sugli affitti; e un doppio intervento sul tax credit vacanze, ovvero destinare quota parte di questo stanziamento al fondo specifico creato per il turismo e consentirne l’utilizzo anche per l’acquisto di pacchetti turistici e servizi turistici collegati.
Tutto nasce dal decreto rilancio che, come si legge nella comunicazione condivisa proprio sul gruppo Fb, “ha profondamente deluso le aspettative del turismo organizzato”. Non prevede nulla di significativo, prosegue la nota, “e annulla le nostre prospettive di ripresa. Molte aziende rischiano di non riaprire. Per questo dobbiamo alzare la voce ancora più forte e non farci mettere nell’angolo, ottenendo subito dal governo modifiche importanti a questo provvedimento”.
Dalle agenzie i titolari e i dipendenti si fotografano, o si filmano, con una valigia in mano e la scritta #CosìNonRiparto. Gli organizzatori della protesta, che come detto sono proprio quelli del Manifesto per il turismo italiano, useranno il materiale raccolto per rilanciare la protesta anche sui media.
L’obiettivo è chiaro: “Prima che il decreto diventi legge potremo salvaguardare le nostre aziende e i nostri collaboratori: dobbiamo continuare a lottare per tutto il comparto del turismo organizzato”, concludono Astoi e Fto.