Natale con il freno a mano nelle agenzie di viaggi
Partenze per le festività natalizie raffreddate da inflazione, tariffe elevate e conflitto in Medio Oriente, con il 50% degli addetti ai lavori del travel che registra fatturati al di sotto delle aspettative.
È quanto emerge dall’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoviaggi Confesercenti, su un campione di 523 imprenditori del turismo organizzato.
Una visione che differisce in parte dai dati più ottimistici dell’Osservatorio Astoi, sulla base delle prenotazioni registrate dai tour operator associati, che evidenziano un +11% dei ricavi.
Una festa a metà, come era emerso dal recente dialogo con le associazioni di settore.
Per Assoviaggi, saranno quasi 500mila gli italiani che quest’anno si metteranno in viaggio durante le feste con un pacchetto vacanze completo prenotato presso le agenzie di viaggi, di cui 286mila raggiungeranno una destinazione internazionale. Un numero che sale a circa 2 milioni se si considera pure chi ha acquistato anche solo un servizio – dai biglietti ai servizi turistici – in agenzia, circa 114mila in meno rispetto al 2022 (-5,4%).
«Il 2023 è partito bene per agenzie di viaggi e tour operator, con risultati più che soddisfacenti nella prima parte dell’anno – spiega il presidente di Assoviaggi Gianni Rebecchi – Nella seconda parte, però, non sono mancate le difficoltà. L’86,6% delle imprese intervistate ha percepito chiaramente gli effetti di inflazione e caro voli sui clienti di fascia media, che hanno scelto viaggi di minor durata o addirittura rinunciato al viaggio. Secondo una nostra rilevazione, infatti, emerge che per un volo Milano-Palermo ora ci vogliono più di 500 euro mentre per un biglietto aereo per la Calabria si arriva addirittura a superare i 700 euro di spesa: cifre che rendono difficile, se non addirittura impossibile, il rientro in famiglia di lavoratori e studenti fuori sede per le feste natalizie».
Rebecchi prosegue: «Anche la guerra in Medio Oriente ha avuto un forte impatto: tanti gli annullamenti verso Paesi come Egitto e Giordania, non coinvolte nel conflitto e tra le più prenotate nei primi dieci mesi dell’anno, e numerose le richieste di modifica della destinazione. Pesa anche l’effetto “insicurezza” generato dal conflitto. Il risultato è un forte condizionamento del mercato e dell’operatività del settore con inevitabili ripercussioni sui fatturati del 2023, che secondo il 50% delle imprese del settore raggiungeranno livelli al di sotto delle aspettative, soprattutto se non ripartiranno le richieste sotto data».
Le vendite del turismo organizzato
Sempre secondo Assoviaggi, sia agenzie di viaggi che tour operator segnalano minori volumi di vendita per le destinazioni estere, con una flessione del -4,4% rispetto al 2022, e per le destinazioni italiane con un calo più marcato, pari al 6,3%.
Il trend si presenta omogeneo in tutte le macroaree geografiche; fanno eccezione le regioni del sud e le isole dove invece le richieste per le mete oltre confine risultano in aumento del +3,5%. La flessione del mercato è stata segnalata dal 45,5% del campione, a fronte del 29,5% di intervistati che ha registrato, invece, un aumento di prenotazioni e del 21,4% di imprenditori che ha segnalato un andamento di assoluta stabilità.
Le tipologie di viaggio preferite
Svettano le capitali europee, al primo posto tra le tipologie di vacanza per le festività natalizie (61,3%), seguite dalle città d’arte italiane (52,3%), mentre il mare esotico e i viaggi intercontinentali sono scelti rispettivamente dal 45% e dal 36,9% del campione.
La montagna italiana si posiziona nella parte intermedia della graduatoria, in calo di interesse per il 45% del campione, contro l’8,3% degli imprenditori che ha invece rilevato un aumento delle richieste. Tra gli altri prodotti in crescita per una vacanza natalizia all’insegna del relax emerge anche il termale (9,9%).
Le destinazioni in Italia e all’estero
Per chi resta in Italia, tra le regioni di maggior interesse il Trentino-Alto Adige, seguito da Toscana, Campania, Lazio, Sicilia, Valle d’Aosta, Umbria, Veneto e Puglia.
Per gli italiani che si concederanno una vacanza all’estero, invece, tra le destinazioni più richieste del corto raggio troviamo la Spagna, la Francia, il Regno Unito, l’Austria e la Repubblica Ceca, mentre per le mete del medio raggio le scelte più significative si rilevano per l’Egitto, la Finlandia, la Norvegia e l’Islanda. Infine, per i viaggiatori di lungo raggio le preferenze si sono concentrate su Stati Uniti, Caraibi, Thailandia, Giappone, ma non sono mancate le richieste per Madagascar, Maldive, Kenya, Tanzania e Zanzibar, Mauritius.