Dopo le nuove misure restrittive che hanno colpito numerose zone della Spagna e che hanno indotto le autorità iberiche a diffondere comunicati di precisazione L’Agenzia di Viaggi Magazine ha chiesto direttamente a Jorge Rubio Navarro, direttore dell’Ente del Turismo Spagnolo a Roma, qual è la situazione dell’emergenza Covid-19.
Quali sono le regioni coinvolte dalle restrizioni e quali sono invece aperte al turismo internazionale ed a quello italiano?
«I focolai – risponde Navarro – sono una realtà, ma la Spagna non è una eccezione perché i focolai ci sono in tutti i paesi in Europa e nel mondo. Gli enti locali e regionali hanno adottato misure rapide e rigorose. Sapevamo che il virus non sarebbe scomparso ai fini di misure straordinarie. Fino al raggiungimento di un vaccino, dobbiamo convivere con il virus con assoluta prudenza e responsabilità, il che non è incompatibile con il godimento delle vacanze in Spagna. Non è possibile indicare quale regioni sono a rischio e quali non a rischio. I focolai sono molto circoscritti e la stragrande maggioranza delle nostre destinazione di vacanza ha un tasso d’infezione più basso di quello stabilito come rischio basso».
Per Navarro, infatti «la Spagna ha fatto i propri compiti e rimane una destinazione turistica sicura. I dati dicono che gli aumenti si concentrano principalmente in due Regioni autonome (Aragona e Catalogna) che accumulano il 60% dei casi totali. Nonostante ciò, non tutti i focolai hanno la stessa grandezza. In effetti, circa il 70% sono piccoli focolai, con meno di 10 casi. Inoltre, per i turisti che arrivano in aereo o in nave, oltre alle misure, è necessario richiedere un codice Qr per passare un semplice controllo, il quale è molto semplice e si può scaricare dal sito: https://www.spth.gob.es/».
E sul versante dell’offerta aerea riguardo al mercato italiano?
«L’offerta continua a essere grande. Esiste un ampio ventaglio di voli diretti che collegano ogni giorno le principali città italiane con le diverse destinazioni spagnole. Purtroppo, la situazione attuale caratterizzata dall’incertezza ha provocato una riduzione dei passeggeri e le compagnie aeree si sono viste obbligate a ridurre la frequenza dei voli».
Ma alcuni operatori italiani si chiedono quali garanzie sono state adottate e cosa succede ai turistii se dovesse verificarsi una emergenza sanitaria? Chi pagherebbe le eventuali spese?
«È da sottolineare il lavoro fatto dal ministero dell’Industria, del Commercio e del Turismo, il quale ha preparato 21 guide turistiche specifiche dettagliate per tipo di stabilimento con raccomandazioni tecniche e sanitarie per il divertimento del turismo sicuro. Allo stesso tempo, sono stati adottati tutti gli standard internazionali di saluti e sicurezza dei trasporti. Inoltre l’utilizzo della mascherina è obbligatorio sia nei trasporti che negli spazi aperti al pubblico su tutto il territorio nazionale tranne che nelle Isole Canarie. In effetti, le autorità mondiali riconoscono che la Spagna sta agendo diligentemente nel controllo e nella sorveglianza».
«In buona sostanza – osserva Navarro – l’industria del turismo è molto preparata ad accogliere il turismo in condizioni di salute e sicurezza. Il settore ha compiuto notevoli sforzi di adattamento ed è riuscito a mettere in atto misure efficaci. Il turismo e il suo macchinario produttivo sono pronti ad offrire servizi con le massime garanzie di sicurezza e protezione. In questo senso, anche le regioni autonome hanno reagito per evitare comportamenti rischiosi: l’Aragona, le Isole Baleari, la Catalogna e Murcia hanno chiuso le discoteche in alcune aree, mentre altre hanno limitato gli orari di apertura di bar, pub e discoteche o hanno creato registri dei dati per facilitare il lavoro di rintracciamento, se necessario. Recentemente, le Isole Canarie è stata la prima regione spagnola a sottoscrivere una polizza di assistenza di viaggio che copre i visitatori in caso di quarantena. I turisti, spagnoli e stranieri, avranno tutte le spese coperte dal Covid-19, comprese spese mediche, rimpatrio sanitario e prolungamento del soggiorno in caso di quarantena»
E quali incentivi e promozioni state mettendo in pratica per mantenere, laddove è possibile, un flusso di turisti esteri?
«Tutti gli sforzi dell’Ente Spagnolo del Turismo sono diretti a riacquisire la fiducia del turisti nella destinazione Spagna come meta sicura. Consideriamo basilare sostenere gli operatori turistici che lavorano con la Spagna attraverso l’informazione accurata, la formazione e azione di marketing orientate alla vendita. Ovviamente senza dimenticare azioni di comunicazione per spiegare e illustrare con chiarezza la situazione, l’andamento dell’emergenza e soprattutto quello che nonostante tutto offrono le meravigliose destinazioni spagnole. Siamo convinti che il nostro lavoro verrà ricompensato con un rinnovato slancio da parte dei viaggiatori che non hanno mai perso l’interesse per la conoscenza delle principali destinazioni».