Il settore degli Ncc e bus turistici è praticamente assente nel decreto Cura Italia: il presidente nazionale di Federnoleggio Confesercenti, Luigi Pacilli, protesta per la dimenticanza del governo: «Il dl non ha dato quella risposta forte che gli operatori si attendevano. Si fa molto per il lavoro dipendente, ma per le imprese private si profila un indennizzo che è poco più di una elemosina. È assolutamente necessario mantenere la liquidità degli operatori: le rate di mutui, finanziamenti e leasing con relativo blocco degli interessi vanno sospese per tutto il 2020. Occorre anche prevedere una revisione dei periodi di sospensione dei premi assicurativi, al di là o al di sotto dei due o tre mesi concessi dalle compagnie assicurative, così come delle utenze. Pure l’accesso al credito per le aziende sembra più un campo minato che un aiuto, anche perché porterà gli operatori a indebitarsi ancora di più. Da innalzare inoltre l’indennizzo per gli autonomi e partite Iva».
«In tale contesto Ncc e bus turistici non rientrano nè negli interventi a favore del turismo né in quelli destinati alle attività commerciali – continua Pacilli – Da anni lamentiamo la nostra collocazione incerta, che ci impedisce di accedere agli strumenti economici messi a disposizione per altre tipologie di attività, per favorire gli investimenti e quindi gli ammodernamenti necessari anche nel nostro settore per soddisfare i sempre più stringenti requisiti di sicurezza e far fronte ad una concorrenza crescente. Chi siamo? Cosa siamo? Il governo ora ci deve rispondere».
«Il nostro settore – conclude Pacilli – notoriamente, è tra i primi a fermarsi in caso di emergenze che incidono sulla fiducia dei cittadini, come accaduto in passato con conflitti internazionali ed emergenze terrorismo. La ripresa non arriverà a breve. Per questo chiediamo a governo e a parlamento di agire subito: a livello nazionale sono circa 80mila le imprese di noleggio vetture e autobus Gran Turismo che danno lavoro e sostentamento a 200mila persone. Se non si interverrà al più presto, molte chiuderanno per sempre i battenti».