Sugli utili della holding delle crociere Nclh – di cui fa parte il brand Norwegian Cruise Line (Ncl) – pesano gli incendi che hanno devastato Maui, alle Hawaii, e l’escalation del conflitto in Israele. Vale in minima parte per il terzo trimestre 2023, ma inciderà sul quarto e quindi sulla chiusura di quest’anno.
Lo ha riferito la stessa compagnia, durante la presentazione dell’ultima trimestrale: gli incendi di agosto che hanno devastato Lahaina, sull’isola di Maui, hanno influenzato le prenotazioni di Ncl, che opera alle Hawaii tutto l’anno con Pride of America.
Nonostante la nave abbia ripreso le crociere a Maui, dopo aver modificato l’itinerario per diverse settimane, il brand ha visto un rallentamento nelle prenotazioni per le partenze alle Hawaii.
Il calo si concentra sulle prenotazioni per il quarto trimestre 2023, anche se Nclh vede una ripresa della domanda in queste ultime settimane.
Altro tasto dolente, anche per Ncl, è la guerra tra Israele e Hamas: la compagnia prevedeva di trasportare il 7% della sua capacità in Medio Oriente nel quarto trimestre e il 4% nel 2024. Con l’intensificarsi del conflitto, la compagnia ha dovuto cancellare tutte le tappe in Israele e alcune nei Paesi confinanti fino a fine 2023. Inoltre, ha eliminato le toccate nave nella destinazione anche per il prossimo anno.
In ogni caso, la holding ha riferito di aver generato ricavi pari a 2,5 miliardi di dollari nel terzo trimestre, un aumento del 33% rispetto allo stesso periodo del 2019 e un record per l’azienda. Il tasso di occupazione nel terzo trimestre è stato del 106%. Il saldo delle vendite anticipate dei biglietti crociera è stato di 3,1 miliardi di dollari, circa il 59% in più rispetto al terzo trimestre del 2019.
«Abbiamo ottenuto ottimi risultati nel terzo trimestre, soddisfacendo o superando le previsioni su tutti i parametri chiave, spinti non solo dalla buona domanda da parte del nostro target di consumatori esclusivi, ma anche dal continuo miglioramento dei margini», ha affermato Harry Sommer, ceo di Nclh.
La società ha superato le aspettative per il terzo trimestre, ma l’indebolimento delle prenotazioni dovuto agli incendi di Maui e alla cancellazione degli itinerari in Israele si traduce in un rendimento netto inferiore alle attese per il quarto trimestre.