Negli Usa arriva il passaporto sanitario digitale
È ufficialmente iniziata l’era del Passaporto sanitario digitale, che per molti esperti della sanità rappresenterà nell’immediato futuro lo strumento essenziale per agevolare i viaggi e i trasferimenti nel mondo. La dura lezione dell’emergenza Covid e la contestuale accelerazione di applicazioni e strumenti digitali hanno favorito le prime positive sperimentazioni dell’Health Card Qr.
A oggi – come riportato dal giornale trade Usa Travel Weekly – nei dipartimenti di sanità pubblica di 25 Stati americani vengono emessi registri di vaccinazione digitali chiamati Smart Health Card.
Queste carte si presentano come un codice Qr e sono codificate con set di dati standardizzati e sicuri, che possono essere facilmente accettati da soggetti preposti ai controlli, comprese le compagnie aeree, quelle di crociera o gli enti di controllo delle frontiere.
Nei luoghi e negli Stati americani dove non vengono emesse le Smart Health Card, sempre più di frequente sono le farmacie e altri fornitori di assistenza sanitaria a farlo. Questi dati possono essere conservati su un cellulare e condivisi quando necessario, ad esempio negli aeroporti.
A oggi anche Canada e Giappone hanno adottato le Smart Health Card. E l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) le ha riconosciute come una credenziale vaccinale conforme, insieme agli standard paralleli adottati in altre parti del mondo, tra cui l’Ue e il Sud America.
Per JP. Pollak, chief product officer e co-fondatore della Commons Project – che è tra le organizzazioni che hanno contribuito a sviluppare gli standard delle Smart Health Card – sarà presto possibile uniformare questi standard di credenziali vaccinali. Del resto la recente epidemia di vaiolo nell’Africa centrale è servita a ricordare il potenziale dirompente delle crisi sanitarie pubbliche. Infatti molti esperti sanitari hanno già diffuso nei media il pensiero condiviso che “non si tratta di valutare se, ma ‘quando’ ci sarà la prossima emergenza sanitaria globale”.
Sempre Pollak ha sottolineato come, durante il Covid, le compagnie aeree, i governi, le organizzazioni no-profit e altri enti avevano lanciato abbonamenti sanitari digitali nel tentativo di accelerare la ripresa dei viaggi globali. Grandi aerolinee, come ad esempio la United, aveva incorporato una sorta di passaporto sanitario nella propria app, mentre American e Alaska Airlines avevano collaborato con l’app Verifly per lo stesso obiettivo. Oggi – come spiega Pollak – queste soluzioni digitali sono state per lo più messe fuori servizio, ma sarebbe semplice aggiornarle e adattarle per accettare le Smart Health Card quando necessario.
E non a caso sono gli stessi esperti sanitari ad asserire che il lavoro svolto durante e dopo la pandemia sulle credenziali del vaccino faciliterà il percorso verso un rapida ripresa dei viaggi transfrontalieri, se si dovesse ripresentare un’altra crisi sanitaria mondiale.
«Penso che una volta che fai qualcosa di difficile la prima volta, è molto più economico e più facile replicarlo in futuro», ha dichiarato a TravelWeekly Heather Roth, direttrice del Dipartimento di immunizzazione di sanità pubblica e ambiente del Colorado. Roth si riferisce alla standardizzazione e alla diffusione delle credenziali di immunizzazione digitale, avvenuta seriamente durante la seconda metà della pandemia e che continua a raggiungere l’adozione oggi.
Al momento, i codici Qr disponibili riguardano principalmente il Covid, un sottoprodotto degli sforzi urgenti per rendere prontamente disponibili i registri delle vaccinazioni, mentre le restrizioni ai viaggi e alle riunioni pubbliche erano diffuse durante la pandemia. Ma lo stato di New York, ad esempio, ora emette i codici Qr della Smart Health Card per le vaccinazioni antinfluenzali.